La sfida della Nuova Banca di Sviluppo al sistema della City di Londra

I centri di potere del sistema finanziario transatlantico e i loro media mettono in risalto le presunte divisioni nel gruppo dei BRICS per sostenere che al vertice del 22 agosto non sarà presa alcuna decisione significativa, ma i protagonisti dicono altre cose.

Secondo il ministro del Tesoro del Sud Africa, Enoch Godongwana, tra i temi all’ordine del giorno c’è la necessità di incrementare “i finanziamenti in valuta locale” da parte della Nuova Banca di Sviluppo (NDB). Questa potrebbe fare più di quanto sta facendo per i paesi membri “e questa è la direzione strategica in cui ci muoviamo”, ha detto Godongwana la scorsa settimana alla Reuters. L’agenzia d’informazione britannica usa impropriamente la parola “fundraising”, che vuol dire raccolta fondi, per indicare l’aumento del capitale della NDB con l’apporto degli attuali otto paesi membri (i cinque originale più il Bangladesh, l’UAE e l’Egitto) come pure di nuovi potenziali membri come Arabia Saudita, Algeria e Uruguay. Se i primi due aderissero, potrebbero apportare 4 miliardi di dollari o più al capitale della banca.

La NDB pianifica di emettere 80 milioni di dollari di obbligazioni in rand sudafricani il 15 agosto e nuovi titoli in rupie indiane prima della fine dell’anno. La capacità creditizia della NDB potrebbe essere grandemente accresciuta se i vecchi e nuovi membri versassero come capitale aggiuntivo titoli di stato garantiti dalle riserve auree. Questo metterebbe il capitale al riparo dalle fluttuazioni monetarie e dagli effetti negativi dell’aumento dei tassi d’interesse.

La NDB, dall’inizio del conflitto in Ucraina, è stata colpita da sanzioni che lele hanno impedito di operare secondo il modello di Wall Street usato fino ad allora. Poiché la Russia è azionista della banca al 20%, le nazioni sviluppate hanno cessato di acquistarne le obbligazioni e Fitch ne ha abbassato il rating. Obbligazioni in dollari o euro finanziavano il 90% dei 33 miliardi di dollari che la banca ha elargito fin dalla sua fondazione. Sotto la gestione precedente, la NDB ha cessato di finanziare progetti in Russia e ha congelato i crediti esistenti. Ma sotto il nuovo presidente Dilma Roussef la musica è cambiata e la NDB può diventare l’istituto di credito centrale per lo sviluppo delle nazioni del “Sud globale”.

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