Il settore agricolo in rivolta in tutta Europa

Il movimento di protesta degli agricoltori si è esteso dalla Germania alla Francia, il più grande produttore agricolo dell’UE, e all’Italia, il terzo più grande. Le richieste sono simili in tutti e tre i Paesi: riduzione delle tasse sul carburante agricolo, meno regolamenti e, in generale, un’inversione di rotta dal “Green Deal”. Da oltre una settimana gli agricoltori del sud-ovest della Francia, vicino a Tolosa, bloccano il traffico autostradale con i loro trattori. Il secondo più grande sindacato agricolo, la Coordination Rurale, ha annunciato una giornata di mobilitazione in tutto il Paese per il 25 gennaio. Il più grande sindacato, l’FNSEA, ha in programma azioni proprie questa settimana.

Le proteste sono chiaramente rivolte contro la politica agricola dell’Unione Europea, che minaccia l’esistenza delle aziende agricole indipendenti e familiari. Il presidente della FNSEA, Arnaud Rousseau, ha recentemente definito la politica dell’UE “incomprensibile” e ha criticato la strategia “Farm to Fork”, apparentemente rispettosa dell’ambiente, perché impedisce la crescita economica del settore agricolo. La Coordination Rurale, che rappresenta principalmente piccoli coltivatori diretti, denuncia apertamente un’Unione Europea “ultraliberista” e “ultraecologista”. Attacca anche la decisione di Bruxelles di permettere ai prodotti agricoli provenienti dall’Ucraina di inondare il mercato.

Il Presidente francese Emmanuel Macron teme, a ragione, che le azioni si estendano ad altri settori, in vista delle elezioni del Parlamento europeo di giugno, e che rafforzino il Rassemblement National di Marine Le Pen, che nei sondaggi è dieci punti avanti al partito di Macron. Ha quindi ordinato ai funzionari dei dipartimenti locali di dialogare con i manifestanti nelle rispettive regioni. Un appuntamento decisivo sarà la fiera annuale dell’agricoltura che si aprirà il 24 febbraio a Parigi.

In Italia, migliaia di trattori hanno manifestato nelle città e nei centri agricoli il 22 gennaio, una giornata nazionale di protesta organizzata dai Comitati Riuniti Agricoli (CRA), un’organizzazione di base indipendente. A Bologna, oltre 300 trattori hanno marciato sulla città. A Lamezia Terme, erano oltre 100. Altre manifestazioni si sono svolte a: Modena, Reggio Emilia, Torino, Civitanova Marche, Pescara, Frosinone, Valsamoggia, Latina, Crotone, Cosenza, Foggia, Altamura, Bari, Taranto, Noci di Puglia, Palermo-Sciacca, Agrigento.

La rivista Sicilia Agricoltura ha scritto che “Gli agricoltori, che dedicano le loro vite a nutrire l’Europa, si sono uniti in una protesta per far sentire la propria voce e ottenere il riconoscimento e il supporto necessari”.

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