Germania: la Caporetto dei partiti di governo alle elezioni in Baviera ed Assia

Le elezioni dell’8 ottobre per il nuovo Parlamento statale in Baviera e in Assia hanno inferto un duro colpo alla coalizione di governo federale, punendo tutti e tre i partiti che ne fanno parte. L’economia e l’emigrazione erano i temi al centro del dibattito elettorale, ma anche la politica di Berlino a favore della guerra, osteggiata da una netta maggioranza di cittadini, è stata un fattore importante nei risultati di domenica.

L’Assia si è rivelata una sfida per il governo federale più della Baviera, perché capolista dell’SPD, il partito del Cancelliere Scholz, era il Ministro degli Interni federale Nancy Faeser. L’SPD è scesa al minimo storico del 15,1% e i Verdi al 14,8%, con un calo del 5% rispetto alle ultime elezioni amministrative del 2018. Il terzo partner, il liberale FDP, ha ottenuto solo il 5% (-2%), superando per poche centinaia di voti la soglia per entrare in Parlamento. I vincitori in Assia sono stati la CDU (già al governo) con il 34,6% (+7,6%) e l’Alternativa per la Germania (AfD), che con il 18,4% (+5,4%), è diventata il secondo partito.

In Baviera, l’Unione Cristiano-Sociale al governo ha stravinto con il 37%, seguita dai Liberi elettori, suo partner di coalizione, che hanno ottenuto il 15,8%, e dall’AfD con il 14,6%. Questi ultimi due hanno migliorato entrambi il punteggio del 5%. Anche in questo caso, a perdere sono stati i partiti della coalizione di Berlino: 14,4% per i Verdi, 8,4% per la SPD e solo 3% per la FDP, che non sarà rappresentata nel Parlamento della Baviera. Il tentativo dei principali media bavaresi di screditare il leader dei Liberi Elettori, gli alleati del governatore uscente Markus Söder, per costringere quest’ultimo a non rinnovare la coalizione di governo, si è rivelato un vero e proprio boomerang.

Pertanto, le coalizioni ora al potere in entrambi gli Stati saranno probabilmente mantenute: CDU e Verdi in Assia, e CSU e Liberi elettori in Baviera. Una coalizione con l’AfD è stata esclusa da tutti i partiti.

Va detto che nessuno dei partiti politici ha un programma che possa migliorare la situazione economica e sociale della Germania e possa rappresentare un’alternativa al pericolo di un’escalation in una guerra totale tra la NATO e la Russia. Un aspetto interessante, tuttavia, è quello che riguarda la proposta avanzata dal ministro dell’Assia Boris Rhein, presidente della CDU, durante un dibattito ad alto livello organizzato dal Frankfurter Allgemeine Zeitung, a sostegno di una riattivazione delle centrali nucleari e dello sviluppo della fusione termonucleare. I Verdi, probabile partner di Rhein in una nuova coalizione di governo, sono ovviamente assolutamente contrari a questa prospettiva.

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