Al Segretario generale della NATO scappa la verità

In un discorso pronunciato il 7 settembre al Parlamento Europeo, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha ammesso pubblicamente che Putin decise di lanciare quella che ha definito “Operazione militare speciale” in Ucraina per bloccare l’espansione della Alleanza Atlantica.

Questo è il passaggio cruciale del suo discorso:

“Il contesto era quello dell’autunno del 2021, quando il Presidente Putin aveva dichiarato – e lo scrisse in una bozza di trattato che voleva che la NATO firmasse – [di volere] la promessa che la NATO non si sarebbe più allargata. E questa era la precondizione per non invadere l’Ucraina. Ovviamente, non la firmammo.

“Accadde il contrario. Voleva che firmassimo quella promessa di non allargare più la NATO. Voleva che togliessimo le infrastrutture militari da tutti gli alleati che sono entrati nella NATO dal 1997, e cioè metà della NATO, tutta l’Europa centrale e orientale (…), introducendo una sorta di membri di serie B, o di seconda classe. Lo rifiutammo.

“E perciò egli ha iniziato la guerra per impedire maggiore presenza NATO vicino ai propri confini”.

Come risultato, Svezia e Finlandia hanno chiesto di aderire all’Alleanza, e “questo dimostra che se il Presidente Putin ha invaso un paese europeo per impedire più NATO, si ritrova con l’esatto contrario”, ha chiosato.

Stoltenberg ha così ammesso pubblicamente una verità ampiamente nota, ma bollata come “disinformazione russa” quando qualcuno la menzionava, ovvero che l’operazione militare russa in Ucraina mirava a bloccare la provocazione inerente all’espansione della NATO.

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