Il ministro delle Finanze saudita difende la BRI agli incontri del FMI

La Cina, che insiste invece sul finanziamento di veri e propri progetti di sviluppo, rimane il bersaglio principale dei Paesi del G7, che accusano Pechino di aver teso “trappole del debito” al Sud globale. Questa accusa è stata respinta con forza dal ministro delle Finanze dell’Arabia Saudita, Mohammed Al-Jadaan, il 12 ottobre, in una tavola rotonda con il direttore generale del FMI Kristalina Georgieva e il presidente della Banca Mondiale Ajay Banga al vertice annuale delle due istituzioni tenutosi a Marrakesh dal 9 al 15 ottobre. “Forse è giunto il momento di mettere le cose in chiaro”, ha detto Al-Jadaan, citato dalla CNBC. “La Cina si è fatta avanti quando in realtà tutti fuggivano dall’Africa. La Cina ha costruito infrastrutture che non può portare con sé in Cina, ma che rimarranno in Africa. La Cina si è assunta i rischi, quando gli altri non volevano assumerseli. … Invece di punzecchiare la Cina, credo che dovremmo stabilire che ha fatto ciò che doveva fare per i propri interessi, ma anche per aiutare realmente altre nazioni”.

“Invece di inimicarci la Cina e danneggiare i Paesi a basso reddito che hanno bisogno del suo aiuto, dovremmo mostrare a Pechino tutto l’amore possibile, per il bene dei Paesi a basso reddito, che devono trovare soluzioni per il proprio debito”, ha affermato.

Print Friendly, PDF & Email