Helga Zepp-LaRouche nuovamente presa di mira dalla lista di proscrizione ucraina

Il cosiddetto Centro per la Lotta alla Disinformazione (CCD) dell’Ucraina ha pubblicato il 31 maggio una “Raccolta dei discorsi d’odio dei propagandisti russi”, che accusa due volte la fondatrice e leader dello Schiller Institute Helga Zepp-LaRouche di diffondere “discorsi d’odio” russi contro l’Ucraina e i “suoi alleati”.

Il CCD etichetta come “propaganda russa” e “discorso d’odio” qualsiasi sostegno alla pace con la Russia, qualsiasi riferimento alla responsabilità della NATO e dell’Occidente nella guerra, o qualsiasi riferimento alle svastiche e alla simbologia hitleriana di cui si adornano i neonazisti nelle file del governo e dell’esercito ucraino. Tali accuse comportano implicite minacce di morte, etichettando gli accusati come “nemici” stranieri e “terroristi dell’informazione” che minacciano la “sicurezza nazionale” dell’Ucraina. Si noti che il Centro, pur operando sotto il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale di Kiev, è consigliato, finanziato e sostenuto dalla NATO e dai governi occidentali.

Lo Schiller Institute ed Helga Zepp-LaRouche in persona sono stati messi sotto accusa dal CCD fin dal maggio dell’anno scorso e lei è stata inserita nella famigerata lista di Myrotvorets, il 28 maggio 2022 (vedi SAS 22, 33/22). Il nuovo digest pubblicato la scorsa settimana la nomina tra coloro che ripetono “narrazioni nemiche volte a screditare il Regno Unito”, per aver affermato il 14 maggio che “gli Stati Uniti, il Regno Unito e la NATO sono in guerra con la Russia per l’Ucraina”. Il 24 maggio è accusata di aver detto che “i britannici stanno contribuendo all’escalation di un conflitto nucleare tra Stati Uniti, Regno Unito e NATO”.

Ricordiamo che Darja Dugina e Vladen Tatarskij, giornalisti uccisi da bombe a Mosca e San Pietroburgo, Zakhar Prilepin, ferito in un attacco terroristico, e Konstantin Malofeev, un editore sfuggico ad attentato sventato dalla polizia il 6 marzo scorso, erano tutti sulla lista di proscrizione del CCD. Come Oleksii Kovalov, un parlamentare ucraino di opposizione che fu assassinato il 28 agosto 2022, dopo di che il CCD mise il bollino “likvidovan” (liquidato) sulla sua foto segnaletica.

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