La separazione bancaria si fa strada in Svizzera e Italia

Sulla scia del disastro Credit Suisse, cresce il sostegno per una riforma bancaria del tipo Glass-Steagall, separando le banche commerciali da quelle d’affari per evitare futuri salvataggi. In Svizzera si sta riformando la coalizione trasversale che tentò di far passare la riforma nel 2009-2014, mentre in Italia il partito della Meloni ha addirittura presentato una proposta di legge al proposito.

Quest’ultima è stata presentata dal capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, assieme a quattordici colleghi, e chiede di modificare la legge Draghi-Amato del 1994, “in materia di separazione tra le banche commerciali e le banche d’affari”. Il testo, che non è ancora stato pubblicato sul sito della Camera, stando a chi l’ha letto, ricalcherebbe quasi pedissequamente quello presentato dalla stessa Meloni nel 2018. Foti ha comunque precisato alla Reuters che si tratta di un’iniziativa autonoma parlamentare.

Sulla carta, FdI ha nove dei quattordici voti necessari per avere la maggioranza in Commissione, ma si presume che perlomeno alcuni tra i quattro membri leghisti e i quattro pentastellati aderiscano all’iniziativa, dato che la separazione bancaria era contenuta nel programma elettorale di entrambi i partiti nel 2018. Questo dovrebbe garantire il passaggio della proposta di legge per un voto alla Camera.

In Svizzera, il co-presidente del Partito Socialista (SP) Cedric Wermuth, si è detto favorevole alla separazione bancaria e anche alla creazione di una banca federale basata sul modello delle banche cantonali. Queste ultime furono create circa duecento anni fa allo scopo di fornire credito al territorio ma, come le banche commerciali, hanno finito per partecipare alla bisca finanziaria globale.

Facendo riferimento alla banca del servizio postale, Wermuth ha detto a CH Media il 31 marzo che la Postfinance “dovrebbe essere allargata a banca per le PMI con una garanzia pubblica”. L’ente di vigilanza Finma dovrebbe assicurare che la nuova banca non si dedichi alla speculazione, eliminando prodotti speculativi, tra cui il proprietary trading e le vendite allo scoperto. “Dobbiamo chiudere la bisca”, ha detto.

Secondo fonti dell’EIR, il partito popolare (SVP) sosterrà la proposta del SP, ma i democristiani e soprattutto i liberali sarebbero contrari e purtroppo detengono una maggioranza nella camera alta, il Consiglio degli Stati. Nel 2014, dopo che la legge per la separazione era passata alla camera bassa, il Consiglio Nazionale, fu sconfitta al Consiglio degli Stati. Sarà perciò una battaglia in salita, che però potrebbe riservare sorprese.

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