Il sequestro delle raffinerie russe peggiorerà i rifornimenti in Germania

Il 16 settembre il governo tedesco ha illegalmente espropriato, senza compensazione, tre raffinerie di proprietà del gigante russo Rosneft. Il Cancelliere Scholz ha dichiarato alla stampa che si tratta di “una decisione lungimirante di politica energetica per proteggere il paese” e che “la Russia, come sappiamo da tempo, non è più un fornitore attendibile di energia”. La decisione, ha detto, era “inevitabile”.

Le affermazioni del capo del governo tedesco sono mera propaganda. La raffineria PCK a Schwedt, nel Brandeburgo, è specializzata a lavorare il tipo di petrolio che proviene da Mosca e non può raffinarne altri, nell’eventualità che se ne trovino in giro in quantità rilevanti. E la Russia non è inaffidabile, perché ha ripetutamente offerto grandi volumi di gas attraverso Nord Stream 2, se le sanzioni fossero sospese. La decisione non era nemmeno “inevitabile”, dato che il gas continua ad arrivare al ritmo di 42 milioni di metri cubi al giorno tramite il gasdotto ucraino.

La straordinaria misura di esproprio è stata duramente criticata dal governatore della Sassonia, Michael Kretschmer (CDU). Il 16 settembre, Kretschmer ha detto a MDR Aktuell che “i cittadini e le imprese tedeschi la pagheranno salata”. Ci sarà scarsità di benzina e i prezzi, già i più alti in Europa, aumenteranno ancora. Kretschmer ha accusato il governo di “anteporre l’ideologia agli interessi del paese”.

Print Friendly, PDF & Email