Germania e Francia valutano la ripresa del dialogo con la Russia

La dura realtà dell’Ucraina che sta perdendo la guerra e del, di fatto, inesistente arsenale occidentale, ha spinto, soprattutto ambienti militari in Europa e negli USA, a premere sulla politica perché si giunga ad un cambiamento di rotta prima di una sconfitta catastrofica. Ciò si riflette anche in nuovi accenti provenienti da Berlino e Parigi.

Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha telefonato al Presidente russo Putin il 2 dicembre, per la prima volta dallo scorso settembre. Entrambi i leader si sarebbero espressi a favore di colloqui volti a porre fine al conflitto ucraino. Vladimir Putin ha invitato la Germania a non partecipare più a “inondare il regime di Kiev di armi e addestrare le truppe ucraine”, osservando che, grazie agli aiuti militari e al “sostegno finanziario totale”, Kiev continua a rifiutare l’idea stessa di avviare colloqui. Il suo interlocutore ha ribadito il sostegno della Germania all’Ucraina per consentirle di difendersi “dall’aggressione russa”, ma ha anche auspicato che venga raggiunta al più presto una soluzione diplomatica.

Secondo il Cremlino, i due leader hanno concordato sull’importanza di applicare l’accordo sui cereali che prevede l’esportazione di grano ucraino dai porti del Mar Nero e lo sblocco delle esportazioni di cibo e fertilizzanti russi. Sia Scholz che Putin, secondo Mosca, “hanno sottolineato il ruolo importante dell’accordo sul grano recentemente esteso sotto l’egida delle Nazioni Unite e hanno concordato di rimanere in contatto”.

Anche l’ex consigliere per la sicurezza nazionale di Angela Merkel, il generale (in pensione) Erich Vad, considera l’accordo sul grano un potenziale battistrada per i colloqui di pace. Vad ha affermato questo in un’intervista esclusiva al programma televisivo turco TRT. Egli ritiene che il ruolo del Presidente turco Erdogan nella negoziazione dell’accordo sull’esportazione di grano con la Russia e l’Ucraina sia “uno schema che potrebbe essere molto interessante” per i potenziali negoziati di pace. Il Presidente turco potrebbe anche svolgere un ruolo decisivo in questi colloqui, “perché ovviamente parla ancora con Putin, cosa che molti leader occidentali non fanno più, o lo fanno solo al telefono”.

Secondo il generale Vad, l’accordo sul grano è particolarmente importante, perché Erdogan lo ha negoziato in parallelo con Mosca e con Kiev. https://www.trtdeutsch.com/exklusiv/ex-merkel-berater-getreide-abkommen-verdienst-des-turkischen-prasidenten-11143259

A questo quadro vanno aggiunte le osservazioni fatte dal Presidente francese Emmanuel Macron durante il suo viaggio negli Stati Uniti la scorsa settimana. In un’intervista rilasciata all’emittente francese TF1, egli ha sorprendentemente sottolineato la necessità di tenere conto delle richieste di Mosca sulle garanzie di sicurezza: “Questo significa che uno dei punti essenziali che dobbiamo affrontare – come ha sempre detto il presidente Putin – è il timore che la NATO si avvicini alle sue porte e il dispiegamento di armi che potrebbero minacciare la Russia”. Questo argomento farà parte dei temi della pace, quindi dobbiamo preparare ciò che siamo pronti a fare, come proteggere i nostri alleati e gli Stati membri, e come dare garanzie alla Russia il giorno in cui tornerà al tavolo dei negoziati”.

Parlando alla CBS News il 4 dicembre, Emmanuel Macron ha avvertito che il sentimento dei russi secondo cui la NATO vuole distruggere la Russia deve essere preso sul serio. “Non credo che questa sia la nostra prospettiva. Non è mai stata la nostra prospettiva in Francia”, ha detto, sottolineando di aver sempre cercato di mantenere il dialogo con il Presidente russo. “Ho sempre mantenuto discussioni regolari e contatti diretti con il Presidente Putin. Perché credo che il modo migliore per riallacciare il dialogo sia preservare questo canale diretto”. Macron spesso fa affermazioni promettenti che cozzano con gli atti, tanto che a Mosca è stato coniato il neologismo “macronizzare”. Per questo vanno frenati i facili entusiasmi. Tuttavia, liquidarle come semplice propaganda sarebbe sbagliato.

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