Un appello di Helga Zepp-LaRouche ai cittadini del Nord globale

Il 19 agosto, poco prima dell’inizio del vertice dei BRICS, la presidente dello Schiller Institute Helga Zepp-LaRouche ha lanciato un appello ai cittadini del Nord globale per “sostenere la costruzione di un nuovo e giusto ordine economico mondiale”. L’appello inizia così:

“Il vertice dei paesi BRICS, che si terrà dal 22 al 24 agosto a Johannesburg, dimostrerà al mondo intero, nonostante i tentativi occidentali di sabotarlo, che è emerso un nuovo ordine economico mondiale, che si è aperto un nuovo capitolo della storia umana. È essenziale un’analisi corretta di come si è giunti a questo cambiamento tettonico della situazione strategica. La formazione di un nuovo modello economico non è il risultato del lavoro di ‘troll russi’ o di ‘aggressioni cinesi’, come vorrebbero farci credere i media mainstream. È piuttosto il risultato di un enorme errore di calcolo strategico da parte di forze principalmente statunitensi e britanniche che, dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, si sono erroneamente considerate vincitrici della Guerra Fredda e ne hanno derivato la licenza di imporre il loro modello economico neoliberista su un mondo unipolare e di mettere in atto i vari metodi di ‘cambiamento di regime’ su tutti i governi che non vogliono conformarsi a questo ‘ordine basato sulle regole’”.

Helga Zepp-LaRouche ha quindi passato in rassegna il riallineamento storico avvenuto negli ultimi decenni, per concludere:

“Il tentativo di mantenere il mondo unipolare, da tempo abbandonato, porterà quasi certamente alla Terza Guerra Mondiale, alla quale ci siamo pericolosamente avvicinati con la situazione in Ucraina, dove il fallimento della controffensiva di Kiev ha esaurito la dimensione convenzionale della guerra, cosicché rimangono come opzioni solo la conclusione del conflitto attraverso negoziati diplomatici o l’escalation fino all’uso di armi nucleari. L’idea che l’Occidente debba ‘sganciarsi’ dalla Cina e dalla sfera d’influenza della Belt and Road, o impegnarsi nella ‘riduzione del rischio’, per usare la nuova, ridicola formulazione, non solo porterebbe all’autodistruzione economica, come nel caso della Germania, ma questa nozione porterebbe anche alla guerra. Infatti, la divisione del mondo in due blocchi completamente separati – un blocco globale della NATO, dominato dagli Stati Uniti, che continua ad aggrapparsi al modello dell’economia finanziaria, e un blocco del Sud globale, in rapida crescita economica fisica attorno ai Paesi BRICS – non rimarrebbe comunque pacifica.

“C’è solo un modo sicuro per risolvere le numerose crisi esistenziali che esistono nel mondo: invece di vedere il nuovo modello economico dei Paesi BRICS come antagonista ed opporsi ad esso, è nell’interesse delle nazioni del Nord globale di cooperare con questo nuovo ordine economico mondiale emergente e affrontare insieme il difficile compito di superare la povertà e il sottosviluppo”.

L’emergere di questo nuovo ordine economico, ha sottolineato la presidente dello Schiller Institute, non solo è atteso da lungo tempo in Africa, Asia e America Latina, ma è anche il mezzo con cui le cosiddette nazioni sviluppate possono rilanciare le proprie economie malate.

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