Ripetiamo: chiudere la borsa del gas di Amsterdam

Una porzione crescente dell’opinione pubblica è diventata consapevole del fatto che le radici dell’inflazione dei prezzi del gas affondano nel mercato TTF (Title Transfer Facility) che, come abbiamo spiegato, è altamente speculativo. Il TTF determina il prezzo del gas in tutta l’UE sulla basa di una domanda fittizia alimentata dai trader finanziari, come Goldman Sachs, che comprano e vendono future solo per fare profitti. Da più parti si levano voci favorevoli a regolare o chiudere del tutto il TTF. Tra questi, l’Associazione dei Datori di Lavoro Catalana (Foment dl Traball) ha chiesto di “eliminare il TTF come sistema di riferimento per fissare il prezzo del gas naturale sui mercati europei”, mentre il governo ceco, presidente di turno dell’UE, ha incluso la proposta di regolare il TTF tra quelle da discutere nella riunione di emergenza del 9 settembre. La proposta è stata bocciata a causa dell’opposizione di alcuni paesi membri, tra cui l’Olanda e la Germania.

Riguardo alla Germania, il ministro delle Finanze Christian Lindner ha pronunciato un discorso roboante contro la speculazione sull’energia uscendo dalla riunione di governo del 6 settembre. “C’è la speculazione sui mercati dell’elettricità, dove ci sono regole che hanno creato, per decisione politica, una specie di pilota automatico della rendita”, ha detto. Questo pilota automatico della rendita va spento, ha aggiunto.

Con ciò, Lindner si riferisce al meccanismo per cui il prezzo dell’elettricità è determinato dal venditore col prezzo più alto. Questo meccanismo fu congegnato per sovvenzionare le cosiddette rinnovabili, che all’inizio erano le più costose tecniche di produzione. Quando i prezzi del gas hanno cominciato a salire lo scorso anno, l’elettricità delle centrali a gas è improvvisamente diventata la più costosa e ha determinato l’ascesa astronomica dei prezzi.

Mentre molti sono stati positivamente sorpresi dalla pur tardiva sortita di Lindner, essa riguarda solo lo European Energy Exchange, la borsa dell’elettricità che si trova a Lipsia, ma non la più importante borsa del gas, il TTF, che si trova ad Amsterdam.

Mentre è importante che la Germania getti il suo peso dietro la proposta di sganciare il prezzo dell’elettricità da quello del gas, già formulata da altri paesi membri dell’UE, occorre avere il coraggio di affrontare il tabù: eliminare il TTF. Basterebbe che un paese membro importante alzasse la voce, accompagnando la richiesta con la minaccia di lasciare l’euro. La scelta è tra il benessere dei cittadini europei e le rendite dei miliardari di Davos.

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