La Nigeria vieta Twitter

Come è noto, Facebook ha deciso che tra due anni toglierà il divieto a Donald Trump, se giudicherà che l’ex Presidente USA non rappresenterà più un “grave rischio alla sicurezza pubblica”. Notare che la decisione è stata annunciata da Nick Clegg, ex capo del governo britannico, lo stesso che, come vicepresidente per gli Affari Globali di Facebook, ha apprezzato pubblicamente la proposta del G7 di adottare una corporate tax globale del 15%.

Il 2 giugno, Twitter ha riservato lo stesso trattamento di Trump al presidente nigeriano Muhammadu Buhari, cancellandogli un tweet in cui questi ammoniva i responsabili dei disordini nel sud del Paese che la legge li avrebbe puniti inesorabilmente. Il tweet, secondo gli amministratori, avrebbe violato la politica di Twitter. Il governo nigeriano ha reagito bloccando Twitter in tutto il paese.

Il ministro nigeriano dell’Informazione Lai Mohammed ha denunciato le motivazioni politiche della decisione di Twitter, facendo notare che la piattaforma social giustificava con il “diritto alla protesta” coloro che “appiccavano il fuoco agli uffici della polizia e uccidevano i poliziotti”, mentre i disordini di Capitol Hill sarebbero stati un’“insurrezione”.

Twitter ha reagito al blocco con la sua tipica arroganza, sostenendo che “un’internet libera e aperta è un diritto umano essenziale nella società moderna”. Cioè, libera e aperta per chi decide Twitter, che toglie la libertà di parola persino ai presidenti delle nazioni.

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