La giustizia-farsa conferma la messa al bando dei partiti in Ucraina

Il 27 settembre, la Corte d’Appello Amministrativa della Corte Suprema dell’Ucraina ha confermato la messa al bando del Partito Socialista Progressista Ucraino (PSPU). Il 30 settembre la presidente del partito, Natalia Vitrenko, ha reagito con un messaggio rivolto ai membri del partito e agli amici di tutto il mondo, definendo la decisione non solo “una punizione politicamente motivata contro il nostro partito”, ma anche un’azione che “calpesta tutti i fondamenti della democrazia europea”.

Il suo messaggio dovrebbe scioccare tutte le persone oneste. Per dimostrare che “il motivo della messa al bando del Partito era basato su accuse politiche e non su alcun fondamento giuridico”, la Vitrenko cita le motivazioni fornite dal Ministero della Giustizia e dalla Sicurezza Speciale dell’Ucraina (SBU), tra cui il fatto che il PSPU si opponeva all’adesione dell’Ucraina alla NATO e all’UE, sulla base di una linea politica seguita sin dalla fondazione nel 1996, secondo cui l’Ucraina dovrebbe mantenere uno “status neutrale e non schierato”, per consentirne lo sviluppo come Stato indipendente e sovrano, all’interno dei confini del 1991 e con una garanzia di sicurezza da parte di tutti i principali paesi del mondo.

Tra i motivi addotti per la messa al bando del partito c’erano anche l’opposizione alla riabilitazione dei collaboratori di Hitler nell’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN) e nell’Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA) e l’adesione “alla cultura slava orientale e all’ortodossia religiosa”!

Vitrenko, che è stata deputata al Parlamento e candidata alla presidenza, spiega: “Ci hanno sempre combattuto, perché ci siamo apertamente opposti al modello di capitalismo periferico e coloniale, imposto all’Ucraina dal FMI, e ci siamo opposti alle privatizzazioni, alla creazione di un’oligarchia, alla speculazione finanziaria, al modello della manodopera a basso costo, alla fuga dei capitali, alla fuga dei lavoratori, alla vendita dei terreni è […]. Siamo stati l’unico partito in Ucraina a proporre un programma di riforme completo e scientificamente fondato per il Paese. Sono certa che l’attuazione del nostro programma avrebbe evitato l’attuale tragedia della guerra, la distruzione dell’economia, l’estinzione della popolazione e le perdite territoriali…

“Sono convinta che né coloro che sono al potere in Ucraina, né la Corte Suprema, siano riusciti a sconfiggere le nostre idee o a dimostrare l’illegalità della nostra attività. La messa al bando del Partito non è il punto alla fine di una frase, ma una virgola. La storia ci assolve. I veri colpevoli della tragedia della guerra verranno denunciati. Verità e giustizia prevarranno”, ha concluso con fermezza.

La dichiarazione completa può essere letta sul sito dello Schiller Institute, al link  https://schillerinstitute.com/blog/2022/10/02/natalia-vitrenko-history-acquits-us-and-will-be-proud-of-us-the-banning-of-our-party-is-unjust-and-unlawful/.

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