La Cina punta all’innovazione nella scienza e nella tecnologia

I “due consessi” dell’organo legislativo cinese, l’Assemblea Nazionale del Popolo, e del suo organo consultivo, la Conferenza Consultiva del Popolo Cinese, hanno fatto registrare un forte senso di fiducia nella capacità del Paese di portare a termine la politica di “modernizzazione” nonostante gli ostacoli frapposti dagli Stati Uniti e dagli altri Paesi industrializzati.

Nella giornata di apertura della conferenza, il Primo Ministro Li Qiang ha letto il Rapporto sull’operato del Governo, che riassume l’anno passato e delinea il quadro per l’anno in corso. Gli obiettivi per il 2024 includono il raggiungimento di un tasso di crescita di circa il 5%, la creazione di 12 milioni di nuovi posti di lavoro e l’aumento dell’indice dei prezzi al consumo di circa il 3%.

Una nuova parola d’ordine è stata il concetto di creazione di “nuove forze produttive di alta qualità”. Questo concetto prevede che l’economia venga portata su una nuova piattaforma di sviluppo aumentando il livello di tecnologia. Per finanziare questo sforzo, il governo emetterà “obbligazioni a lunghissimo termine” per finanziare in modo mirato progetti ad alta tecnologia e altre “obbligazioni a scopo speciale” per lo stesso fine. Non si tratta di una nuova forma di “alleggerimento della qualità”, ma piuttosto di uno sforzo concertato per promuovere l’innovazione scientifica e tecnologica, lo sviluppo urbano-rurale integrato, lo sviluppo demografico di alta qualità e la sicurezza alimentare ed energetica.

È stato inoltre annunciato che i fondi pubblici per la ricerca e lo sviluppo aumenteranno quest’anno del 10%, un salto significativo rispetto agli anni precedenti. Inoltre, i governi locali e provinciali e le imprese, sia statali che private, vengono incoraggiati ad aumentare la spesa per la ricerca e lo sviluppo. Ciò mira a consentire la produzione nazionale di quei beni ad alta tecnologia che l’Occidente cerca di impedire alla Cina di acquistare all’estero.

Il Ministro degli Esteri Wang Yi, che ha tenuto una conferenza stampa a margine delle Due Sessioni il 6 marzo, ha chiarito che la Cina si atterrà agli accordi presi al vertice dello scorso anno tra Xi e Biden, ma ha anche osservato che gli Stati Uniti hanno continuato a esercitare pressioni “per sopprimere la Cina”, allungando la lista delle sanzioni e “raggiungendo livelli sconcertanti di incomprensibile assurdità”.

Diversi relatori al Congresso, tra cui Wang, hanno dichiarato che la Cina accoglie con favore gli investimenti stranieri e che sta attuando le riforme necessarie per creare “condizioni di parità” per tutti i partecipanti, sia nazionali che stranieri. Saranno aperte nuove aree per gli investimenti delle aziende straniere nei settori dei servizi e della finanza.

Quanto alla politica estera, la dirigenza cinese intende continuare ad adoperarsi per trovare una soluzione negoziata sia in Ucraina che a Gaza.

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