La Cina accelera sui reattori nucleari ad alta temperatura

Il 21 agosto, la prima carica di “combustibile” nucleare è stata inserita nell’unità 1 dell’impianto dimostrativo ad alta temperatura e raffreddato a gas (HTR-PM) a Shidaowan, nella provincia cinese di Shandong. Il caricamento dovrebbe essere completato in trenta giorni, a qual punto il primo reattore raggiungerà il punto critico e potrà essere collegato alla rete prima della fine dell’anno. Il caricamento dell’unità 2 dell’HTR-PM è previsto a breve, dopodiché i due piccoli reattori azioneranno una singola turbina da 210 MWe. Come raffreddante del circuito primario viene usato l’elio. In tutto, per il sito di Shidaowan sono previste altre 18 unità.

In corso di allestimento è anche un reattore più grande, l’HTR-PM600, che avrà una turbina da 650 MWe azionata da sei unità. Inoltre si stanno facendo studi di fattibilità per costruire simili reattori in altri quattro siti in Cina e in una trentina di Paesi nel mondo coinvolti nella Belt and Road Initiative.

I progressi cinesi nella tecnologia HTR sono in stridente contrasto con la miserabile performance europea, dove prevale una pessimistica ideologia “verde”. Questo è specialmente il caso della Germania, dove il progetto del reattore ad alta temperatura fu sviluppato originalmente negli anni ottanta, ma il prototipo fu bruscamente chiuso nel 1989. La ricerca continuò in Cina, Corea e Sud Africa.

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