In linea con lo Zeitgeist, la Germania legalizza la cannabis

Dal 1° aprile, il consumo e il possesso di cannabis sono legali in Germania. Per i maggiori di 18 anni sarà consentito il possesso di 25 grammi per il consumo personale. In termini di volume e peso, questo quantitativo è approssimativamente paragonabile a due cucchiai abbondanti di terriccio. Nelle loro case private, i consumatori possono tenere fino a 50 grammi di cannabis essiccata e sono autorizzati a coltivare un massimo di tre piante. La raccolta è consentita solo per il consumo personale e non per la cessione a terzi, mentre l’acquisto è limitato all’appartenenza a uno speciale cannabis club che deve essere registrato.

La legge è stata approvata dai tre partiti di maggioranza nel Bundestag sulla base dell’argomentazione che la depenalizzazione renderebbe il consumo più facile da controllare rispetto a lasciare che la questione sia gestita dal mercato nero. Il fatto che i verdi e i liberali abbiano votato a favore della legalizzazione non sorprende, ma il via libera dei socialdemocratici sì. Il loro cedimento ai desideri dei due partner di coalizione potrebbe avere a che fare con la speranza di pescare voti in nuove acque e rimpinguare l’emorragia continua degli ultimi due anni. Si dice che circa quattro milioni di tedeschi consumino cannabis spesso o regolarmente, certamente un numero significativo di elettori – sempre che si preoccupino di andare a votare…

In un’intervista rilasciata il 4 aprile alla Sueddeutsche Zeitung, l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder ha espresso il suo sconcerto per questo ed altri progetti sociali della sua SPD, sprofondata nei sondaggi ad un misero 15%. “Se fossi stato io al 15%, mi sarei dimesso immediatamente”, ha detto, riferendosi ai leader del partito Saskia Esken e Lars Klingbeil. “Molte persone hanno l’impressione che a Berlino ci si preoccupi di più delle problematiche di genere, della cannabis e di cose simili. Il mio partito ha perso la bussola”.

Polizia, funzionari delle forze dell’ordine, esperti di prevenzione delle droghe ed insegnanti hanno protestato in massa contro la legalizzazione, ma senza successo. “Questa legge non è applicabile”, ha denunciato il capo della polizia di Lipsia René Demmler. Uno dei motivi è che la polizia non dispone di “risorse per i controlli completi” previsti dal secondo paragrafo della nuova legge, che elenca i luoghi in cui il “consumo pubblico di cannabis” è ancora proibito, cioè: scuole, asili, strutture sportive e dalle 7 alle 20 nelle zone pedonali e nei parchi giochi.

Il 2 aprile il programma radiofonico CGTN World Today ha chiesto a Helga Zepp-LaRouche un commento sulla nuova legge tedesca. La fondatrice dello Schiller Institute ha fatto notare che l’uso di droghe danneggia la mente e distoglie i cittadini dalle crisi reali che il mondo deve affrontare. Ha anche confutato l’idea che la legalizzazione in qualche modo prosciugherebbe il mercato nero. Inoltre, la storia ci insegna che enti di intelligence hanno usato gli stupefacenti per controllare le popolazioni, come nel caso delle devastanti guerre dell’oppio contro la Cina.

 

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