Gli Stati Uniti stanno diventando un sistema parlamentare

Il 24 agosto, la vice governatrice dello Stato di New York, Kathy Hochul, presterà giuramento come governatrice, sostituendo Andrew Cuomo, che era in carica dal 2011. Cuomo è stato eletto governatore tre volte, con solidi margini (60% o più in due delle consultazioni), ma ora è stato costretto a dimettersi a causa delle accuse di molestie sessuali, che sarebbero state confermate in un rapporto presentato dal procuratore generale dello Stato. Pur negando le accuse e sostenendo di essere vittima di un attacco politico, Cuomo si è dimesso. Durante il suo mandato, Cuomo è stato uno dei rappresentanti eletti più potenti del paese. La sua scomparsa relativamente improvvisa indica un cambiamento potenzialmente significativo nella vita politica degli Stati Uniti: il passaggio dal sistema presidenziale, stabilito dalla Costituzione e basato sull’autorità esecutiva, ad un sistema parlamentare in stile europeo in cui la durata dell’esecutivo è determinata dalle labili maggioranze parlamentari e dai sondaggi popolari.

Il 14 settembre, i californiani voteranno se mandare a casa il loro governatore, Gavin Newsome, che ha ricevuto il 62% dei voti nel 2018. Se Newsome verrà mandato a casa, il nuovo governatore sarà scelto tra una quarantina di candidati i cui nomi appariranno sulla scheda elettorale. È possibile che il vincitore nello stato più popoloso degli Stati Uniti possa essere eletto con meno di un terzo, o addirittura un quarto, dei voti espressi.

Ma l’esempio più significativo del cambiamento in corso è l’assalto alla presidenza. Donald Trump ha subito due impeachment dopo la sua elezione nel 2016. Anche se non è stato condannato e quindi non rimosso dalla carica, la sua capacità di condurre gli affari del ramo esecutivo per conto del popolo americano -la più importante responsabilità del Presidente -è stata drasticamente ridotta dalle accuse (assurde e infondate) che la sua elezione non fosse legittima ma determinata dalle “ingerenze” del presidente russo Putin.

Oggi, all’indomani della decisione di ritirarsi dall’Afghanistan, si moltiplicano le proposte di impeachment del presidente Biden, che si è mosso sul solco di Donald Trump per porre fine ad una delle “guerre permanenti” -cosa che Trump voleva, ma non è stato in grado di fare.

Per Lyndon LaRouche, la questione del sistema presidenziale è direttamente collegata alla capacità del ramo esecutivo di gestire l’economia con un “sistema di credito pubblico”, grazie al quale migliorare l’economia fisica. Con tale sistema, impostato dal primo ministro del Tesoro Alexander Hamilton, gli Stati Uniti sono emersi come la più potente economia fisica sulla terra.

LaRouche ha ripetutamente dichiarato che la prospettiva di un ritorno al vero sistema presidenziale sotto la sua direzione, con un impegno per un sistema creditizio piuttosto che un sistema monetario imperiale, spinse la City di Londra e i suoi alleati negli Stati Uniti ad una furia omicida contro di lui. Similmente, dietro il Russiagate c’era il timore che Trump potesse essere indotto a rottamare il sistema monetario della City, di Wall Street e della Federal Reserve degli Stati Uniti e muoversi verso politiche “larouchiane”, e infatti non c’è mai stato uno straccio di prova della “collusione” di Trump con Putin. Al contrario, gli ambienti neoliberisti filo-britannici all’interno dell’amministrazione Trump hanno lavorato con i membri di entrambi i partiti statunitensi per ridurre il potere dei rappresentanti eletti, minando contemporaneamente l’inviolabilità del sistema elettorale statunitense.

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