Vladimir Putin: l’ordine mondiale dell’Occidente è finito

Qualunque cosa pensino di Vladimir Putin e della sua politica, i leader occidentali farebbero bene ad ascoltarne il punto di vista su come si sta evolvendo il mondo e perché. La sua critica alla politica dell’Occidente è condivisa non solo da un’ampia maggioranza nel mondo, al di fuori della vaschetta per pesci transatlantica, ma anche da un numero crescente di persone all’interno di questa. Per questo, sottoponiamo al lettore alcune citazioni e gli chiediamo di farsi un’opinione.

Il Presidente russo ha osservato che dopo decenni di rifiuto delle proposte per la sicurezza reciproca in Europa avanzate da Mosca, alla fine si è scatenata una guerra e sono state imposte sanzioni. Ma gli occidentali “avrebbero dovuto rendersi conto che avrebbero perso fin dall’inizio della nostra operazione militare speciale, perché questa operazione significa anche l’inizio di una rottura radicale dell’ordine mondiale di stampo statunitense. Questo è l’inizio della transizione dall’egocentrismo americano liberal-globalista ad un mondo veramente multipolare, basato non su regole egoistiche inventate da qualcuno per le proprie esigenze, dietro alle quali non c’è altro che la ricerca dell’egemonia, non su un ipocrita doppio standard, ma sul diritto internazionale e sull’autentica sovranità delle nazioni e delle civiltà, sulla loro volontà di vivere il proprio destino storico con i propri valori e le proprie tradizioni e di impostare la cooperazione sulla base della democrazia, della giustizia e dell’uguaglianza.

“Tutti dovrebbero capire che questo processo non può essere fermato. Il corso della storia è inesorabile e i tentativi collettivi dell’Occidente di imporre il proprio nuovo ordine mondiale al resto del mondo sono destinati a fallire”.

Putin ha inoltre sottolineato che “le classi dirigenti dei Paesi occidentali, che sono di natura sovrannazionale e globalista, si sono rese conto che le loro politiche sono sempre più lontane dalla realtà, dal buon senso e dalla verità e hanno iniziato a ricorrere a metodi apertamente dispotici. L’Occidente, che una volta dichiarava principi di democrazia come la libertà di parola, il pluralismo e il rispetto per le opinioni dissenzienti, è ora degenerato nell’opposto: il totalitarismo. Questo include la censura, il divieto di accesso ai media e il trattamento arbitrario di giornalisti e personaggi pubblici”.

Quanto alla situazione in Ucraina, il presidente russo ha lanciato un forte monito: “Oggi sentiamo dire che vogliono sconfiggerci sul campo di battaglia. Ebbene, che cosa posso dire? Che ci provino. Abbiamo già sentito dire che l’Occidente vuole combatterci ‘fino all’ultimo ucraino’. È una tragedia per il popolo ucraino, ma sembra che la direzione sia quella. Però tutti devono sapere che, in linea di massima, non abbiamo ancora iniziato a fare sul serio. Allo stesso tempo, non stiamo rifiutando i colloqui di pace, ma coloro che li stanno rifiutando dovrebbero sapere che più si va avanti, più sarà difficile per loro negoziare con noi” (dal discorso ai leader del Parlamento e dei gruppi parlamentari il 7 luglio 2022).

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