Un anno decisivo per sconfiggere l‘oligarchia

I propositi delle élite del potere finanziario transatlantico per il 2021 sono chiare: avviare il cosiddetto “Grande Reset”, ovvero “inverdire” l‘economia globale con l‘agenda di decarbonizzazione, deindustrializzazione e spopolamento. Ora che tutti riconoscono che il modello neoliberista non può più continuare senza provocare rivolte popolari, l‘idea è di passare direttamente ad una forma di fascismo corporativo con la scusa di “salvare il pianeta” e/o fermare la pandemia.

Allo stato attuale delle cose, un‘amministrazione Biden si insedierà e smantellerà le resistenze che Donald Trump aveva eretto contro quell‘agenda e riprenderà la politica di cambiamento di regime e di guerre perpetue degli anni di Bush e Obama. Quanto all‘Unione Europea, questa l‘ha già preceduta avviandosi a rotta di collo verso il “Green Deal”. Tuttavia, una mobilitazione popolare potrebbe ancora rovesciare o ritardare quei piani.

La Cina persegue un approccio allo sviluppo economico opposto nel contesto della Belt and Road Initiative. Infatti, la nazione che ha fatto più progressi nel migliorare il benessere generale nel 2020 è proprio la Cina. I detrattori di professione della Cina, come l‘(ancora) segretario di Stato Mike Pompeo o la presidente della Commisisone Europea Ursula von der Leyen attribuiscono il successo della Cina alla spietata dittatura comunista e al disprezzo per i “valori” occidentali, ma la loro credibilità è men che zero. Nonostante la propaganda dei media, Pechino non è stata isolata. Nei primi tre trimestri del 2020, nonostante la pandemia, gli investimenti non finanziari nei Paesi che si trovano lungo la Belt and Road sono aumentati quasi del 30% rispetto al 2019, per la maggior parte in progetti infrastrutturali. Inoltre, quindici nazioni asiatiche hanno firmato l‘accordo di Partenariato Economico Generale Regionale e persino l‘UE ha firmato un accordo sugli investimenti (vedi sotto), mentre i rapporti tra Cina e Russia sono migliorati in diversi settori.

Sul fronte interno, il progresso compiuto dalla Cina è stato riassunto dal Presidente Xi Jinping nel messaggio di Fine Anno alla nazione. Definendo il 2020 un “anno straordinario”, Xi ha notato che il Paese non solo è riuscito a fermare la diffusione della pandemia, ma ha anche raggiunto l‘obiettivo prefissato di eliminare totalmente la povertà estrema. Nel 2021, il governo intende concentrarsi sullo sviluppo dell‘economia rurale e, date le incertezze della situazione internazionale, farà affidamento sul mercato interno come principale volano della crescita. Xi ha anche sottolineato le conquiste nel campo della scienza e dell‘innovazione, portando ad esempio il successo delle missioni Chang‘e-5 sulla Luna e Tianwen-1 su Marte.

Trump può ancora accettare l‘offerta di Putin per un vertice P5
Durante il suo webcast settimanale del 30 dicembre, ad Helga Zepp-LaRouche è stato chiesto quali consigli avrebbe dato al presidente Trump per le settimane che probabilmente gli restano alla Casa Bianca. La fondatrice dello Schiller Institute ha risposto che Trump ha assolutamente ragione a continuare la battaglia contro i brogli elettorali e a chiedere piena chiarezza sulla scelta che gli elettori americani hanno realmente fatto alle elezioni presidenziali del 3 novembre, se gli Stati Uniti vogliono evitare di diventare una “repubblica delle banane”, in cui l’establishment e i media mainstream decidono chi deve governare il Paese. Ma al di là di questo, Zepp-LaRouche ha consigliato a Trump di “cambiare le regole del gioco” imposte dagli avversari. “Perché se il gioco è truccato, non ha senso giocare secondo le regole che ti sono state imposte”.

Così, “penso che la cosa migliore che Trump possa fare (e non so se la farà, ma dovrebbe)… è rispondere immediatamente all’offerta di Putin di tenere un vertice P5 – un vertice dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU – per discutere le emergenze che l’umanità sta affrontando”. Ciò comprenderebbe il coordinamento degli sforzi internazionali contro la pandemia di COVID e la carestia che minaccia 270 milioni di persone quest’anno, disinnescare il pericolo di escalation militari e affrontare “l’imminente collasso del sistema finanziario”.

Se Donald Trump vuole cambiare l’intera dinamica, ha aggiunto, dovrebbe “accettare l’offerta di Vladimir Putin”. Em manuel Macron aveva detto che avrebbe accettato immediatamente un tale vertice, anche i cinesi l’hanno detto, e credo che anche Boris Johnson abbia indicato che vi avrebbe partecipato. Quindi scegliere una sede per discutere di queste grandi sfide è, a mio avviso, la questione più importante”.

Allo stesso tempo, il presidente Trump “dovrebbe graziare Snowden e Assange, che potrebbero vuotare il sacco su ciò che c’è dietro al Russiagate”. Questo sarebbe uno degli elementi nuovi più efficaci della situazione. Naturalmente, anche la riabilitazione del mio defunto consorte, Lyndon LaRouche, deve far parte del pacchetto”. In realtà, ha proseguito, va denunciato l’insieme di quello che viene definito il Deep State, che comprende l’apparato dietro la caccia alle streghe contro LaRouche e dietro il Russiagate. Per farlo, Trump potrebbe “ordinare la desecretazione di tutti i documenti relativi al tentativo di colpo di Stato” senza omissis, “in modo che tutti possano vedere chi sono i colpevoli”.

In questo modo Trump contrasterebbe i piani di coloro che sperano di controllare l’amministrazione Biden; piani che “avrebbero gravi conseguenze interne e strategiche” di portata planetaria.

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