Sui cento anni del Partito Comunista Cinese

La Cina festeggia il 100° anniversario della fondazione del Partito Comunista. Il sistema del “socialismo con caratteristiche cinesi” è molto diverso dai sistemi politici occidentali e sarebbe imperdonabilmente miope negarne con arroganza i risultati ottenuti e sciocco cercare di costringere la Cina ad adottare l’ordine anglo-americano “basato sulle regole”.

Gli obiettivi raggiunti negli ultimi cento anni, ma in particolare dopo “la riforma e l’apertura” sotto Deng Xiaoping, sono a dir poco sorprendenti. Il lancio, questo mese, di tre astronauti verso il modulo centrale della stazione spaziale cinese
conferma, per esempio, l’ingresso della Cina tra le nazioni che navigano nello spazio.

Alla fine del XIX secolo la Cina era un Paese impoverito in gran parte a causa dei saccheggi e delle Guerre dell’Oppio (1840) a opera dell’Impero Britannico. La sua trasformazione nell’attuale condizione di potenza mondiale e vero motore della crescita globale, è stata largamente dovuta all’impegno del Partito Comunista, al potere dal 1949, e, soprattutto e fondamentalmente, alla tradizione filosofica del confucianesimo, prevalente dal 1978, successivamente al periodo buio della “Rivoluzione Culturale”.

Sin dall’inizio, il PCC dovette affrontare l’estesa povertà nelle campagne, con una popolazione che era in stragrande maggioranza rurale. Non sempre adottò le politiche giuste, ma oggi pone l’accento piuttosto sull’aumento della produttività tramite la meccanizzazione e l’innovazione. Ogni anno, il primo rapporto che il partito pubblica è sulle condizioni dell’agricoltura, che sono migliorate considerevolmente negli ultimi decenni, fino all’annuncio in questo anno di anniversario di aver eliminato la povertà assoluta in tutta la nazione, un’impresa che è unica nella storia.

Diventando la Cina un grande Paese, non ha dimenticato il proprio impegno verso il resto del mondo, in particolare verso i Paesi in via di sviluppo, di cui si considera ancora una rappresentante. Il lancio della Iniziativa Belt and Road ha cambiato la vita e le prospettive di tutti gli aderenti Paesi in via di sviluppo, fornendo loro infrastrutture moderne come base per lo sviluppo economico. La prospettiva insita nella creazione di una nuova rete di trasporto ad alta velocità ha beneficiato anche i Paesi sviluppati dell’Occidente con il conseguente aumento del commercio e della comunicazione tra Est e Ovest. Per l’Africa e l’America Latina, gli investimenti infrastrutturali cinesi rappresentano un’àncora di salvezza da una situazione economica in continuo deterioramento a causa del neocolonialismo e della crisi finanziaria internazionale in Occidente.

La Cina ha molto da festeggiare in questo anniversario. Lo stesso vale per tutti coloro che sono abbastanza indipendenti da riconoscere ciò che è stato realizzato a beneficio della Cina e del mondo.

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