Si materializza l’incubo dei falchi USA: un terzo della Camera si smarca

Innescata dalla decisione dell’amministrazione Biden di inviare bombe a grappolo all’Ucraina, la grande paura dei falchi guerrafondai statunitensi, ovvero che si verifichi una convergenza “sinistra-destra” contro la guerra della NATO contro la Russia, sta prendendo forma. Nella votazione della scorsa settimana alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, 49 democratici si sono uniti a 98 repubblicani per sostenere un emendamento che si opponeva all’invio di bombe a grappolo all’Ucraina. L’emendamento non è stato approvato, poiché 276 deputati hanno votato contro.

Tuttavia, l’alleanza tra i membri del Progressive Caucus, considerati democratici di sinistra, e il Freedom Caucus dei repubblicani, considerato “di estrema destra” dai suoi critici, è sintomatica di un riallineamento che sfida le semplicistiche definizioni di destra e sinistra. Essa riflette una crescente insoddisfazione per la natura monopartitica del Congresso, in cui, fino ad oggi, praticamente tutti i membri di entrambi i partiti hanno appoggiato la guerra. Riflette anche il punto di vista degli avversari più visibili del Presidente Biden alle elezioni del 2024, in quanto, sia il democratico Robert F. Kennedy Jr., che l’ex Presidente Donald Trump si stanno schierando con forza per la fine del sostegno al regime di Zelensky con miliardi di dollari di armi e aiuti. Entrambi i candidati stanno raccogliendo crescenti consensi, con Trump molto più avanti dei suoi avversari repubblicani e Kennedy che sale nei sondaggi, mentre oltre il 64% dei democratici si dichiara favorevole a che Biden si faccia da parte.

L’emendamento sconfitto recitava: “non sarà fornita alcuna assistenza militare, non potrà essere rilasciata alcuna licenza per l’esportazione e non saranno vendute o trasferite bombe a grappolo o tecnologie relative”. Il repubblicano Gaetz, nel dichiarare il sostegno all’emendamento, ha affermato: “Abbiamo l’opportunità di opporci in modo trasversale al guerrafondaio Biden”.

L’8 luglio, diciannove membri del Progressive Caucus hanno firmato una lettera, redatta da Pramila Jayapal, in cui si afferma che la decisione del Presidente Biden sulle bombe a grappolo “mina gravemente la nostra leadership morale”. La lettera fa riferimento alla consapevolezza dei danni a lungo termine subiti dai civili a causa dell’uso di queste armi durante la guerra in Vietnam, che “dovrebbe impedirci di ripetere gli errori del passato”. Molti la considerano un crimine di guerra. Elon Musk, che è diventato un importante critico di Biden, ha definito questa decisione “un atto di disperazione”.

Il sentimento contro la guerra è in rapida crescita nella popolazione, soprattutto tra gli americani il cui tenore di vita è crollato. In un evento della campagna repubblicana del 14 luglio nello Iowa, il popolare conduttore televisivo Tucker Carlson ha confrontato l’ex vicepresidente ed attuale candidato alla nomina presidenziale Mike Pence, chiedendogli come possa continuare a sostenere la spesa miliardaria per la guerra, quando le città americane sono in piena decadenza. La risposta di Pence, “Non è una mia preoccupazione”, ha provocato un coro di fischi in studio ed alcuni commentatori sono convinti che segnerà la fine della sua campagna.

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