Ribaltare l’uscita dall’energia nucleare è urgente per la Germania!

Alla mezzanotte del 15 aprile, sono state spente le ultime tre centrali nucleari in Germania. Questo, nonostante gli ultimi sondaggi mostrassero che il 59% dei cittadini era in disaccordo con la decisione del governo. Poche ore dopo, i tedeschi hanno avuto un avvertimento di quanto sia folle l’uscita dal nucleare per una nazione industriale come la Germania. Nelle prime ore del mattino del 16 aprile, il paese è stato costretto ad importare massicciamente energia elettrica dai vicini europei per un totale di 2 GW, poiché i suoi parchi eolici fornivano solo il 13% della capacità potenziale e i pannelli solari solo l’1,4%!

E questo accadeva di domenica mattina, quando la maggior parte delle industrie non lavora e il consumo di energia è basso anche nelle abitazioni private. Se si fosse trattato di un normale giorno lavorativo, sarebbe stato un vero e proprio disastro, con l’attivazione dei piani governativi per un drastico razionamento dell’energia. Ma giornate lavorative di questo tipo, con razionamenti, sono destinate ad arrivare.

Nel frattempo, il governo può fantasticare su un “futuro di sole fonti rinnovabili”, ma le nuove capacità eoliche installate sono solo un terzo di quanto pianificato. Gli investimenti, che dovrebbero triplicare, rimangono troppo bassi, senza contare che il vento è comunque una fonte imprevedibile.

Pertanto, la carenza di energia è programmata. L’“era della mobilità elettrica”, con i milioni di auto elettriche annunciati, non è nemmeno iniziata e non si realizzerà mai, semplicemente perché l’alimentazione necessaria per caricare e ricaricare le batterie non sarà disponibile né tra cinque, né tra dieci anni. Quanto ai settori industriali ad alta intensità di energia, essi non possono assolutamente funzionare in questo modo. Molte piccole e medie imprese non sopravviveranno, mentre l’industria pesante e quella automobilistica cercheranno di produrre altrove, preferibilmente in Asia. Essendo il settore automobilistico il fulcro dell’economia industriale tedesca, ciò significa la perdita di innumerevoli posti di lavoro.

Pertanto, per sopravvivere come nazione industriale e leader mondiale, la Germania deve tornare all’energia nucleare. Al momento, il BüSo è l’unico partito che chiede la costruzione di nuove centrali nucleari e il rapido sviluppo dell’energia a fusione termonucleare.

L’assurdità della situazione tedesca è ulteriormente illustrata dalla situazione della Finlandia, che ha appena completato i test necessari per il suo reattore nucleare più recente e sta per metterlo in rete. La Finlandia mira a ottenere un terzo dell’approvvigionamento energetico nazionale dalla fonte nucleare. E i Verdi finlandesi, partner della coalizione di governo, sono tutti a favore!

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