Per fermare la terza guerra mondiale occorre porre fine alla geopolitica

Di seguito riportiamo la dichiarazione, in forma leggermente abbreviata, rilasciata dallo Schiller Institute il 17 febbraio, in occasione delle varie manifestazioni contro la guerra in Europa, Stati Uniti e America Latina. Lo SI chiede che la dichiarazione, intitolata “L’età della ragione o l’annientamento dell’umanità?”, riceva la più ampia diffusione possibile. Il testo completo e una versione in PDF sono disponibili all’indirizzo: https://schillerinstitute.com/blog/2023/02/18/the-age-of-reason-or-the-annihilation-of-humanity/

L’invio sconsiderato di armi sempre più pesanti all’Ucraina deve cessare all’istante. La narrazione secondo cui non ci sarebbero linee rosse, che “l’Ucraina deve vincere” e che “la Russia deve essere rovinata” è folle. La Russia è la più forte potenza nucleare del pianeta e non può permettersi di perdere la guerra, ma noi possiamo perderla tutti insieme. Qualsiasi escalation, come un attacco alla Crimea o attacchi nel territorio della Russia, sarebbe completamente folle. Una guerra nucleare regionale, limitata, non si può vincere, perché porta rapidamente ad una guerra termonucleare su scala globale. A questa seguirebbero molti anni di inverno nucleare, che rappresenterebbero la fine della vita sulla Terra. Questo è ciò con cui stanno giocando i guerrafondai!

Questa guerra non ha nulla a che fare con l’Ucraina. Il popolo ucraino viene annientato in una guerra per procura a fini geopolitici e noi non lo stiamo “aiutando”, prolungando questa guerra devastante fino all’ultimo ucraino. Questa guerra riflette il fatto che stiamo vivendo un cambiamento epocale, che siamo alla fine dell’era dell’oppressione coloniale e che i Paesi del Sud globale stanno rivendicando il loro diritto innato allo sviluppo. Lo sforzo di mantenere il mondo unipolare è inutile, perché non esiste più. Il vecchio “ordine mondiale basato sulle regole”, che non segue le regole è non è in ordine, sta cercando di impedire un cambiamento dello uno status quo che protegge i diritti dei miliardari, ma trascura i miliardi di persone che soffrono per la scarsità.

Ora c’è un tentativo da parte di questo presunto ordine basato sulle regole, di creare una NATO globale attraverso una rete interconnessa di trattati militari, come l’accordo NATO-UE, l’AUKUS (“partnership Australia-Regno Unito-Stati Uniti”) e l'”accordo di accesso reciproco” tra Regno Unito e Giappone, che assomiglia sempre di più a una marcia verso una resa dei conti globale con Russia e con Cina, la cui ascesa viene vista come una minaccia esistenziale. Nel mezzo di questa escalation, il giornalista americano Seymour Hersh ha sganciato una notizia bomba, presentando i risultati della sua inchiesta sul sabotaggio dei gasdotti Nord Stream: sono stati gli Stati Uniti.

Occorre avviare immediatamente un’inchiesta internazionale, con la partecipazione della Russia, sulle accuse di Hersh. Perché se è vero che Stati Uniti e Norvegia hanno sabotato il gasdotto, le implicazioni sono epocali. Con amici come questi, alla Germania non servono dei nemici. Se le accuse di Hersh fossero confermate, questa potrebbe essere la fine della NATO.

Occorre porre fine al pericolo di guerra interrompendo la fornitura di armi all’Ucraina.

È necessario intraprendere tutti gli sforzi per trovare una soluzione diplomatica. Con le dichiarazioni dell’ex cancelliera tedesca Merkel e dell’ex presidente francese Hollande, che hanno ammesso di non aver mai avuto intenzione di consentire il successo degli accordi di Minsk, la fiducia nei rapporti internazionali con queste nazioni e i loro alleati è evaporata. Pertanto, è necessario fare tutto il possibile per sostenere l’offerta di Papa Francesco di utilizzare il Vaticano come sede per condurre negoziati senza precondizioni tra Russia e Ucraina. E se il presidente brasiliano Lula riuscisse a formare un gruppo di nazioni del Sud globale per la pace, questo dovrebbe aggiungersi agli sforzi di Papa Francesco.

Ma al di là di questi passi immediati, dobbiamo assolutamente superare la geopolitica che ha portato a due guerre mondiali nel XX secolo. Dobbiamo realizzare una nuova architettura internazionale di sicurezza e sviluppo, che tenga conto degli interessi di ogni singolo paese del pianeta – una lezione che avremmo già dovuto imparare dalla Pace di Westfalia – e dobbiamo renderci conto che non ci può essere pace senza sviluppo.

Principi per una pace durevole.

Occorre discutere i principi su cui costruire il futuro ordine dell’umanità, affinché i popoli possano essere in grado di autogovernarsi. Il futuro ordine mondiale deve garantire la vita e il potenziale creativo di ogni persona sul pianeta, e quindi deve eliminare la fame, la povertà e il sottosviluppo. Dobbiamo concepire e creare istituzioni in grado di realizzare questi obiettivi. Ci sono molti punti di riferimento storici utili per la costruzione di questo nuovo ordine giusto, come l’intenzione originale di Franklin Delano Roosevelt per il sistema di Bretton Woods, quella di aumentare massicciamente il livello di vita dei Paesi del Sud globale, e come la stessa Carta delle Nazioni Unite. Ci sono poi le proposte della Cina per l’Iniziativa di Sicurezza Globale e la GDI, l’Iniziativa di Sviluppo Globale.

Presto utilizzeremo l’energia della fusione termonucleare a livello commerciale e risolveremo la scarsità di energia; collaboreremo con le nazioni africane per realizzare la promessa dell’Africa come continente del futuro; coopereremo nella scienza e nei viaggi spaziali internazionali; aumenteremo la longevità scoprendo cure per molte malattie; e daremo vita ad un nuovo Rinascimento culturale per celebrare la creatività della nostra specie, solo per citare alcune delle molte cose meravigliose che saremo in grado di fare.

Aggiungete il vostro nome alla “Lettera aperta a Papa Francesco da parte di leader politici e sociali: Sosteniamo l’appello per negoziati di pace immediati”. (https://schillerinstitute.com/blog/2023/01/05/)

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