Parte in salita la “Anti-Via della Seta” di Ursula

Nel tentativo di generare entusiasmo per il vertice UE-Africa che si terrà il 17 e 18 febbraio a Bruxelles, Ursula von der Leyen si è recata in Marocco e Senegal per pubblicizzare il progetto “Global Gateway”, che è nato per contrastare esplicitamente la Belt and Road Initiative della Cina.

Il progetto, annunciato il 1° dicembre scorso, mira a mobilitare circa 300 miliardi di investimenti, pubblici e privati, in cinque anni, metà dei quali sarebbero destinati all’Africa. Tali fondi sarebbero indirizzati solo ad investimenti “sostenibili” e “smart”, in progetti “che rispettino i più alti standard sociali e ambientali, in linea con i valori democratici e le norme e gli standard internazionali”. In altre parole, solo ai paesi e alle imprese che accettano l’“ordine basato sulle regole” e la politica di deindustrializzazione.

Il 10 febbraio la von der Leyen ha tenuto una conferenza stampa assieme al Presidente senegalese Macky Sall, che è anche il presidente di turno dell’Unione Africana nel 2022. Annunciando il programma Africa-EU, la presidente della Commissione UE ha aggiunto che il Global Gateway affonda le proprie radici nei “valori… di trasparenza, sostenibilità, buona governance e interesse per il benessere del popolo”. Non ha menzionato la decisione presa alla COP26 da venti paesi di cessare i finanziamenti a progetti di combustibili fossili privi di tecniche di cattura della CO2, ma lo ha fatto, indirettamente, Macky Sall. Dopo aver difeso a parole “la lotta contro il riscaldamento globale”, il presidente senegalese ha spiegato i motivi per cui il suo paese continuerà a “finanziare il gas naturale per sostenere l’industrializzazione dell’Africa e l’accesso universale all’elettricità, dato che oltre 600 milioni di africani ne sono ancora privi”, secondo quanto riferisce Le Monde. Il Senegal fa grande affidamento sullo sviluppo futuro delle riserve di gas e petrolio scoperte al largo della sua costa atlantica. Dakar pianifica di produrre i primi barili alla fine del 2023 o all’inizio del 2024.

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