L’UE prende di mira gli osservatori europei ai referendum nel Donbass

Documenti ottenuti dall’EIR mostrano che Nathalie Loiseau, deputata francese al Parlamento europeo, è impegnata in una crociata per sottoporre a sanzioni da parte dell’UE i cittadini europei che hanno partecipato come osservatori internazionali ai referendum nel Donbass. La Loiseau, notoriamente vicina al presidente francese Emmanuel Macron, è membro della commissione Esteri e presidente della sottocommissione per la Sicurezza e la Difesa del PE.

A fine settembre ella ha inviato un’e-mail ai colleghi del Parlamento europeo, chiedendo loro di sottoscrivere una lettera collettiva inviata successivamente (con data 28 settembre) a Josep Borrell, Alto rappresentante dell’UE per gli Affari esteri. Nella lettera si legge che: “Noi, in quanto parlamentari eletti del Parlamento europeo, chiediamo che tutti coloro che hanno volontariamente assistito in qualsiasi modo all’organizzazione di questi referendum illegali vengano individualmente presi di mira e sanzionati”. L’elenco dei firmatari non è noto.

Si noti che il portavoce di Borrell, Peter Stano, aveva indicato da parte sua che gli osservatori internazionali dei “referendum illegali” avrebbero potuto essere sanzionati, mentre uno stretto collaboratore di Borrell, Luc Pierre Devigne, aveva annunciato a Strasburgo che avrebbe potuto essere colpito chiunque fosse coinvolto nell’organizzazione del voto referendario.

Otto anni fa, in seguito alla secessione del Donbass dall’Ucraina, il Consiglio dell’UE, composto dai capi di Stato o di governo dei Paesi membri, ha adottato il “Regolamento (UE) n. 269/2014 concernente misure restrittive nei confronti di azioni che minacciano o compromettono l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina”.

L’obiettivo era quello di congelare i beni, sequestrare le proprietà immobiliari e bloccare tutte le attività commerciali degli uomini d’affari russi e filorussi ucraini (“oligarchi”) i cui nomi erano stati aggiunti ad un elenco pubblico di persone ed entità sottoposte a sanzioni dell’UE. Questo regolamento è stato poi trascritto nella legislazione nazionale di diversi Stati membri.

Da allora, l’UE è entrata in una nuova fase di intimidazione e terrore totalitario e Nathalie Loiseau, i suoi alleati e, a quanto pare, anche Josef Borrell, vogliono ora che una legge, inizialmente concepita per punire Vladminir Putin e gli oligarchi russi, si applichi a tutti i cittadini dell’UE che “minacciano l’integrità territoriale dell’Ucraina”, compresi gli osservatori dei referendum.

Nella sua lettera, la Loiseau ha preso di mira soprattutto la giornalista britannica Vanessa Beeley, accusandola di “diffondere continuamente notizie false sulla Siria e di aver agito per anni come portavoce di Vladimir Putin e Bashar al Assad”. Alcuni giorni dopo, il nome della giornalista è stato inserito nella “kill list” di Myrotovets, organizzazione ucraina sponsorizzata dalla NATO.

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