L’opposizione in Germania chiede con urgenza la diplomazia per impedire una guerra nucleare

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è sotto forti pressioni, sia in patria che a livello internazionale, affinché decida di inviare più armi all’Ucraina, comprese le armi pesanti, nonché di tagliare le importazioni di petrolio e gas dalla Russia. Finora ha resistito, nonostante le pressioni esercitate dai partner di coalizione, i Verdi e la FDP, così come dalla CDU. Scholz ha dichiarato a Der Spiegel del 22 aprile che avrebbe fatto “di tutto per evitare un’escalation che potrebbe portare alla terza guerra mondiale”.

Questa preoccupazione è stata espressa da un numero crescente di voci. Una delle più importanti è il generale in pensione Erich Vad, ex consigliere per la sicurezza dell’ex cancelliera Angela Merkel, che sottolinea ripetutamente la necessità di fermare l’escalation militare e cercare una soluzione politica e diplomatica. Vlad ha messo in guardia dall’etichettare Putin come un despota patologico con cui non si può più parlare. Per quanto orrenda sia la guerra in Ucraina, osserva, rispetto ad altre guerre recenti come in Iraq, Siria, Libia o Afghanistan, i russi hanno inflitto molti meno “danni collaterali” (morti civili) di quanto non abbiano fatto gli Stati Uniti e la NATO. Nel popolare talk show con Maybrit Illner del 22 aprile, il generale Vad ha attaccato in particolare la posizione del partito dei Verdi (rappresentato nel governo da Robert Habeck e Annalena Baerbock). “Mi preoccupo”, ha detto, “quando i politici tedeschi dei Verdi presentano una soluzione militare come obiettivo finale. È una follia! Ed a farlo sono dei politici che non hanno mai avuto niente a che fare con le forze armate, che hanno rifiutato il servizio militare, che non sanno niente della Bundeswehr”.

Anche le tradizionali marce di Pasqua per la pace in circa cento città della Germania hanno messo in guardia contro l’escalation verso una terza guerra mondiale. Una dichiarazione del Forum della Pace di Brema nota che “la NATO, con le sue guerre devastanti e il suo bilancio di mille miliardi per gli armamenti, è un fattore importante nell’impedire la cooperazione globale per rendere sostenibile il pianeta. Ogni giorno 30.000 persone muoiono a causa della fame, che potrebbe essere sconfitta col 10% delle spese militari. Disarmate invece di riarmare!”.

Pochi giorni dopo, è apparsa una lettera aperta diretta al cancelliere Olaf Scholz, firmata da importanti giornalisti, ecclesiastici, politici e artisti, che chiedono di “sostituire la logica della guerra con la logica della pace”. La lettera, i cui primi firmatari sono Hans Christoph Graf von Sponeck, ex segretario generale aggiunto dell’ONU e Antje Vollmer, ex vicepresidente del Bundestag, avverte che la “guerra comporta il pericolo reale di un’espansione e di un’escalation militare incontrollabile, simile a quella della prima guerra mondiale”. I firmatari chiedono al governo, all’UE e ai paesi della NATO di smettere di fornire armi alle truppe ucraine e di incoraggiare il governo di Kiev a porre fine alla resistenza militare in cambio di garanzie di negoziati per un cessate il fuoco ed una soluzione politica.

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