L’iniziativa della Cina per lo sviluppo pacifico nel Corno d’Africa

La Cina ha iniziato la sua attività diplomatica per il nuovo anno, come è tradizionale, dall’Africa. Stavolta ha lanciato l'”Iniziativa di sviluppo pacifico nel Corno d’Africa”, una regione afflitta da guerre civili, terrorismo ed una catastrofe umanitaria. L’iniziativa è stata presentata dal Consigliere di Stato e Ministro degli Esteri cinese Wang Yi durante una visita di quattro giorni in Eritrea, Kenya e Comore, dal 4 al 7 gennaio. La singolarità dell’iniziativa cinese è che essa corrisponde al metodo di Lyndon LaRouche di “pace attraverso lo sviluppo economico”, ove falliscono tutti gli altri approcci che ignorano lo sviluppo reale.

Stando ad una dichiarazione rilasciata dal ministero degli Esteri cinese, un pilastro dell’iniziativa politica annunciata da Wang è la spinta verso la “rivitalizzazione regionale” per superare le sfide di sviluppo nella regione. I due assi principali lungo i quali possono essere costruiti “corridoi di sviluppo” sono la ferrovia Mombasa-Nairobi e la ferrovia Addis Abeba-Gibuti, entrambe costruite dalla Cina. Essi “dovrebbero essere ampliati e migliorati con l’obiettivo di estenderli ai Paesi vicini al momento opportuno”. La politica comporta anche l’accelerazione dello sviluppo della costa del Mar Rosso e della costa dell’Africa orientale, in modo da “formare un quadro di sviluppo di ‘due assi più due coste’, accelerare la costruzione della cintura industriale e della cintura economica, creare più occupazione e crescita, migliorare la capacità di sviluppo indipendente e mettersi al passo con i tempi”.

Inoltre, l’iniziativa per il Corno d’Africa mira a rafforzare il “dialogo intraregionale” per risolvere i problemi di sicurezza. A questo proposito, la Cina sta incoraggiando le nazioni della regione a tenere la propria conferenza di pace e intende nominare un “inviato speciale” per far parte del processo di dialogo. Promuovendo “approcci efficaci per superare le sfide della governance”, Wang ha implicitamente sfidato la politica di democratizzazione “a taglia unica” promossa da Regno Unito, Stati Uniti e UE.

Nella visita in Eritrea, Paese che ha aderito alla Iniziativa Belt and Road in novembre, Wang si è trovato nel mezzo della crisi provocata dalla guerra civile in corso tra il governo centrale dell’Etiopia e lo stato regionale del Tigrè, che confina con l’Eritrea. Il governo di quest’ultima aveva dato man forte al governo etiope nell’attacco militare al Tigrè. Secondo il Ministero degli Esteri cinese, “la visita di Wang contribuirà anche alla costruzione della pace e alla mediazione dei conflitti per la regione, e aiuterà i Paesi colpiti dalla guerra a risolvere i loro problemi urgenti”.

Essendo uno dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dove la guerra civile in Etiopia è tra i temi all’ordine del giorno, la Cina è nella posizione di portare una prospettiva di pace attraverso lo sviluppo per risolvere il conflitto.

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