L’imprevisto delirio per l’intervista di Carlson a Putin

Proprio il fatto che, grazie a questa intervista, la voce di Putin è stata ascoltata in tutto il mondo, ha gettato nel panico gli oppositori del Presidente russo nel mondo transatlantico, in quanto essa ha indubbiamente spinto molti a pensare, soprattutto al di fuori della narrazione imposta dalla censura mediatica in Occidente.

Tra coloro che hanno acceso il cervello c’è Greg Gutfield, conduttore del programma “Gutfield” di Fox News, che ha i più alti ascolti televisivi degli Stati Uniti in seconda.  Ciò che mi ha colpito, ha detto Gutfield, è che Putin “ha presentato fatti storici a non finire… mentre il nostro stesso presidente [Biden] sta cadendo a pezzi in tempo reale”.

Nella maggior parte dei media mainstream, l’isteria generata dall’intervista è stata inequivocabile.  Prendiamo ad esempio Chris Wallace, ex collega di Carlson alla Fox, ora passato alla CNN.  Wallace ha denigrato l’evento, definendolo “tutt’altro che un’intervista”, dato che “Putin si è dilungato per due ore e sette minuti, mentre Tucker se ne stava seduto come un cucciolo impaziente”.  Questa è la linea comune degli odiatori di Putin, come Will Sommer del Washington Post, che ha accusato Carlson di aver lasciato che Putin “divagasse fino al tedio”.  Wallace ha aggiunto che definire Carlson un “utile idiota”, come ha fatto Hillary Clinton nel tentativo di sminuirlo, “è ingiusto nei confronti degli utili idioti”.  Ha poi aggiunto che il termine “utili idioti” era popolare quando si parlava dei sostenitori della distensione con l’URSS durante la Guerra Fredda.

L’opinionista del New York Times Bret Stephens ha paragonato Carlson alle radiofoniste giapponesi che trasmettevano propaganda in inglese durante la seconda guerra mondiale. Carlson, ha detto, “trasmette propaganda fascista a persone credulone in Occidente” e non può essere definito un giornalista.

Hillary Clinton, oltre a definire Carlson un „utile idiota“, ha aggiunto che “ripete a pappagallo il pacchetto di bugie di Vladimir Putin sull’Ucraina”.

Questi ritornelli comuni contro Putin sono il frutto del lavoro della squadra di guerra ibrida dell’intelligence britannica, che sforna le narrazioni adottate dai media dell’Anglosfera.  Una delle figure di spicco in questo ambito è Keir Giles, borsista di Chatham House, il cui libro “La guerra della Russia contro tutti” è un classico esempio di disinformazione all’ennesima potenza.  Giles inizia il suo sproloquio russofobico di 227 pagine, pubblicato nel 2023, proclamando che la visione bugiarda e anti-occidentale di Putin non è una sua esclusiva, poiché la Russia sarebbe stata “permanentemente ostile all’Occidente nel corso dei secoli”.

L’8 febbraio Giles ha dichiarato al {Mirror} di non essere sorpreso dagli attacchi di Putin ai leader occidentali nell’intervista, poiché tutti coloro che hanno partecipato all’intervista a Putin – compreso Elon Musk, la cui piattaforma X l’ha trasmessa in streaming e ha avuto la maggior parte del pubblico – “sono nemici degli Stati Uniti, dell’Occidente, della democrazia e del vero giornalismo”.

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