L’ECOWAS revoca le sanzioni imposte al Niger

In una sessione d’emergenza tenutasi lo scorso fine settimana, la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (CEDEAO) ha revocato le sanzioni imposte al Niger lo scorso luglio, dopo che i leader militari del Paese avevano rimosso il presidente Mohamed Bazoum. Nel corso della stessa riunione, è stato deciso di revocare le sanzioni economiche e finanziarie nei confronti della Guinea e di annullare il divieto di assunzione di cittadini del Mali in posizioni professionali all’interno dell’ECOWAS.

A gennaio, il Niger, insieme al Mali e al Burkina Faso, già colpiti da sanzioni, hanno deciso di lasciare il blocco regionale e di formare una propria Alleanza degli Stati del Sahel. Tutti e tre hanno interrotto i rapporti con la Francia e si sono avvicinati alla Russia, in quello che può essere visto come un ulteriore elemento di screditamento del “mondo unipolare” in Africa.

Il ritiro di Niamey non solo ha iniziato a minacciare l’esistenza dell’organizzazione regionale, ma ha anche creato disagi ai residenti della Nigeria settentrionale che dipendevano dal commercio transfrontaliero con il Niger. Ma una conseguenza ancora più grave è stata la sospensione della cooperazione in materia di sicurezza, dal momento che i gruppi terroristici hanno preso di mira la maggior parte degli Stati membri dell’ECOWAS. Tutti e tre i Paesi sono stati invitati a riconsiderare la decisione.

Sebbene le misure economiche contro il Niger “saranno revocate con effetto immediato”, rimangono in vigore le sanzioni mirate contro gli individui e le sanzioni politiche. Vi sono forti indizi che fanno presumere che le pressioni per la revoca delle sanzioni siano state esercitate dall’establishment militare e di sicurezza della Nigeria. Il 15 febbraio, l’ex Presidente della Nigeria Yakubu Gowon, che è l’ultimo fondatore vivente dell’ECOWAS, ha scritto una lettera ai leader degli Stati membri esortandoli a “prendere immediatamente in considerazione la revoca di tutte le sanzioni che sono state imposte al Burkina Faso, alla Guinea, al Mali e al Niger”, pena la perdita di credibilità del gruppo.

Il capo militare della Nigeria, il generale Christopher Musa, ha rilasciato una lunga intervista ad Al Jazeera (21 febbraio) chiedendo una risoluzione pacifica del conflitto che oppone l’ECOWAS a Niger, Mali e Burkina Faso, sottolineando che tutti e tre i Paesi svolgono un ruolo importante nella sicurezza della regione e avvertendo che la regione potrebbe diventare un centro di “guerre per procura”.

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