L’economia russa si espande, mentre quella europea si contrae

Quando, lo scorso febbraio, emisero il primo round di sanzioni, la Commissione Europea e i governi europei ci assicurarono che esse avrebbero messo in ginocchio la Russia e reso impossibile per Mosca il finanziamento della guerra. Siamo al nono pacchetto di sanzioni ed è avvenuto il contrario: l’economia russa si espande e quelle dell’UE si contraggono. Una rassegna parziale:

Bilancia commerciale: la Russia ha un surplus record, mentre l’UE è andata in deficit per la prima volta nella sua storia. Nei soli primi nove mesi del 2022, le esportazioni russe sono cresciute del 32%, per un totale di 443 miliardi di dollari. Si tratta già di molto più di quanto l’UE avesse previsto per l’intero anno (380 miliardi, corrispondenti a un calo del 31%). Di contro, l’Eurozona ha annunciato in ottobre il dodicesimo calo, per un deficit di 26 miliardi di euro in quel mese. Ciò è principalmente dovuto all’embargo energetico imposto dall’UE e dalla folle politica climatica, che ha spinto i prezzi dell’energia a livelli stratosferici. Come risultato, la bolletta delle importazioni è schizzata in alto per gli europei, mentre le entrate della Russia sono aumentate nonostante i volumi ridotti.

Inflazione: in Russia è costantemente scesa, registrando un 12% a novembre. È un valore superiore alla media dell’Eurozona (al 10,1%), ma molto migliore di numerosi membri dell’UE, tra cui molti di quelli più favorevoli alle sanzioni: Polonia 17,5%, Slovacchia 15,4%, Ungheria 22,5%, Estonia 21,3%, Lettonia 21,8%, Lituania 22,9%, Romania 16,76%, Bulgaria 16,9%, Repubblica Ceca 16,2% e Croazia 13,5%.

Manufatturiero: l’indice PMI (che indica le aspettative delle imprese manufatturiere) russo a dicembre era 53, il valore più alto del mondo. Lo stesso indice negli USA era 48,5 e nell’Eurozona 47,8. Sopra 50, indica un’attesa di espansione; sotto i 50, contrazione.

PIL: i dati ufficiali del PIL danno un meno 2,5% per la Russia nel 2022, cioè una recessione estremamente mite per un paese in guerra. Nell’Eurozona il PIL ufficialmente ristagna, dando l’impressione che l’UE se la passi relativamente meglio. Tuttavia, le cifre del PIL nei paesi occidentali sono notoriamente gonfiate da valori finanziari, mentre nel PIL russo pesa di più l’economia reale. E le previsioni per il 2023 sono fosche – indovinate per chi.

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