Le prospettive ottimistiche della Cina per il 2023

Mentre stava per chiudersi il 2022, alcuni media cinesi si sono rivolti ad Helga Zepp-LaRouche per una valutazione di ciò che la Cina ha realizzato finora e di ciò che deve essere fatto nel prossimo anno. A Capodanno, il canale YouTube di CGTN ha pubblicato un video di 8,5 minuti della fondatrice dello Schiller Institute, intitolato “China and the EU – What To Expect in 2023” (La Cina e l’UE – Cosa aspettarsi nel 2023), splendidamente illustrato e con sottotitoli in inglese e cinese.

Il 27 dicembre Helga Zepp-LaRouche ha partecipato al programma “Dialogue” della stessa CGTN, che ha esaminato i progressi diplomatici della Cina nel 2022. In quell’occasione ha sottolineato che la Cina e il Sud globale dovrebbero continuare ad offrire cooperazione all’Occidente nel Nuovo Paradigma, nonostante l’attuale ostilità.

Lo stesso giorno, un lungo editoriale di commento della Xinhua sul ruolo della Cina nel guidare la ripresa economica mondiale e la crescita nel 2023 si concludeva con una valutazione di Helga Zepp-LaRouche.

Il 23 dicembre, in occasione di un programma dedicato al “Carbon Border Adjustment Mechanism” dell’UE, la nostra ha partecipato ad una tavola rotonda su ChinaPlus World Today (China Radio International), dove ha lanciato un monito. Un giorno prima, la CGTN ha pubblicato un video da lei realizzato sulla povertà e il sottosviluppo, presentati come “la più grande minaccia ai diritti umani”.

Questo, mentre Xi Jinping ha usato toni positivi nel discorso di fine anno. Il Presidente ha fatto riferimento agli ambiziosi piani, definiti quest’anno al ventesimo Congresso del Partito Comunista, per raggiungere l’obiettivo di diventare un’economia completamente moderna entro l’anno centenario 2049, nonostante i tentativi degli Stati Uniti e dell’Europa di limitare lo sviluppo e l’influenza del paese.

Tra i numerosi risultati citati da Xi Jinping: il consolidamento dell’eliminazione della povertà; un raccolto abbondante per il diciannovesimo anno consecutivo (che è sempre una questione importante in Cina); la consegna del C919, il primo aereo passeggeri di grandi dimensioni di produzione nazionale; il completamento della stazione spaziale; le missioni spaziali Shenzhou-13, Shenzhou-14 e Shenzhou-15.

Xi ha anche fatto riferimento alle difficoltà che il Paese sta incontrando con una nuova impennata di casi di covid in varie parti del paese, dopo che le restrizioni erano state revocate come pianificato. Da notare l’ironia del fatto che tutti i media mainstream occidentali attaccavano da mesi Pechino per la politica “zero covid”, che sarebbe stata responsabile del crollo dell’intera economia mondiale, ma una volta allentate le misure, gli attacchi sono stati altrettanto virulenti, questa volta con l’accusa di diffusione della malattia in tutto il mondo. In realtà, la variante Omicron non è letale come quelle iniziali e quindi è stata declassificata ad influenza. I casi sequenziati all’arrivo in Italia confermano che si tratta di Omicron.

L’anno passato ha anche confermato la crescente importanza della diplomazia cinese. Di fronte all’espansionismo della NATO, si sono rafforzati i rapporti tra Cina e Russia su tutti i fronti, dando inizio ad un nuovo percorso diplomatico. Quanto agli Stati Uniti, il primo incontro faccia a faccia tra Xi e Biden ha perlomeno rallentato il deterioramento dei rapporti bilaterali. Il nuovo ruolo attivo sulla scena internazionale è testimoniato dagli incontri tra Xi e gli altri capi di Stato in occasione del G20 a Bali, del vertice SCO a Samarcanda e del vertice dei leader APEC a Bangkok e soprattutto dal viaggio in Arabia Saudita per partecipare al Vertice Cina-CCG e al Vertice Cina-Stati Arabi, che hanno segnato una svolta negli equilibri mondiali.

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