La nuova formazione politica tedesca sfida i Verdi e il partito della guerra

La BSW (Alleanza Sahra Wagenknecht), fondata dall’ex leader della Linke Sahra Wagenknecht, ha tenuto il proprio congresso di fondazione il 27 gennaio a Berlino. Circa 400 delegati hanno discusso le priorità programmatiche, che sono: la fine delle forniture di armi all’Ucraina e un cessate il fuoco immediato; il ripristino della cooperazione con la Russia, insieme alla revoca delle sanzioni e alla ripresa delle importazioni di gas naturale; la riforma dell’Unione Europea, carrozzone da sostituire con un'”Europa indipendente di democrazie sovrane” e libera dalla dittatura anglo-americana e dalla NATO; il disarmo e un’architettura di sicurezza che includa la Russia; una politica di protezione del clima che sia “aperta alla tecnologia” e accessibile ai cittadini medi, senza che ciò vada a scapito dei necessari investimenti per lo sviluppo sociale e delle infrastrutture.

Il nuovo partito si pone in antagonismo rispetto a tutti gli altri partiti, in particolare ai Verdi, che la  Wagenknecht, nel suo intervento, ha definito “il partito più pericoloso della Germania”, simbolo di ideologie utopiche e di “arroganza in politica”, caratterizzata dalla politica estera femminista “orientata ai valori” del ministro degli Esteri Annalena Baerbock, che è solo un altro nome per i cambiamenti di regime.

Per quanto riguarda l’Ucraina, Wagenknecht ha denunciato le “politiche disumane” dell’UE e del governo tedesco, che corrispondono al cinico principio secondo cui “gli ucraini dovrebbero continuare a soffrire e morire per la nostra libertà”. In questo contesto, ha attaccato la capolista dell’FDP per le elezioni del Parlamento europeo di giugno, Marie-Agnes Strack-Zimmermann, che ha soprannominato “Marie-Agnes Strack-Rheinmetall” (in riferimento al gigante della difesa Rheinmetall) per il suo intenso rapporto con il complesso militare-industriale.

La brutale militarizzazione delle narrazioni sulla questione ucraina, ha sottolineato Wagenknecht, ha aperto la porta a un “autoritarismo politico dilagante” contro la libertà di espressione, per cui è urgente una smilitarizzazione delle discussioni politiche.

Il congresso di Berlino ha eletto come presidenti Sahra Wagenknecht e Amira Mohamed Ali, entrambi ex membri del gruppo della Linke al Bundestag. I due principali candidati del nuovo partito al Parlamento europeo sono l’ex membro della Linke al Bundestag Fabio De Masi e l’ex sindaco di Düsseldorf Thomas Geisel (SPD). Le elezioni di giugno saranno il primo test elettorale per il nuovo partito. Nelle prossime settimane verranno costituite le sezioni nei vari Stati, compresi quelli orientali di Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia, dove si terranno le elezioni nel settembre di quest’anno. Il BSW si è già collocato terzo nei recenti sondaggi d’opinione, dopo la CDU (Democratici Cristiani) e l’AfD (Alternativa per la Germania).

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