Il Movimento LaRouche interviene per smascherare il partito della guerra

Lo Schiller Institute ha lanciato una mobilitazione internazionale per chiedere l’immediato cessate il fuoco nell’Asia sud-occidentale, la fine dell’esodo forzato da Gaza e l’attuazione della Risoluzione 242 delle Nazioni Unite, come indicato nella petizione della Coalizione Internazionale per la Pace (cfr. SAS 43/23) che può essere firmata su https://humanityforpeace.net/index.php/petition-implementing-a-global-approach-to-end-the-cycle-of-violence-in-southwest-asia/.

La petizione è stata anche distribuita dagli attivisti dello Schiller Institute fuori dalla sede delle Nazioni Unite.

Negli Stati Uniti, l’Organizzazione LaRouche si è organizzata nei campus universitari, provocando dibattiti molto accesi, ma produttivi. L’intervento più noto è stato quello in occasione di un discorso di Hillary Clinton alla Columbia University, il 23 ottobre. Un giovane attivista del movimento LaRouche ha interrotto la Clinton per chiederle di prendere le distanze dal recente discorso del Presidente Biden sul bilancio della difesa. “Questo è chiaramente un discorso guerrafondaio. Il presidente Biden chiede 100 miliardi di dollari di finanziamenti per Israele, Taiwan e Ucraina, e noi dovremmo raggrupparli e precipitarci nella Terza Guerra Mondiale”. “Dopo aver tentato senza successo di zittirlo, Hillary ha risposto aggressivamente: “Non lo farò”.

Un altro attivista si è poi alzato e ha ingaggiato un dibattito di diversi minuti con lei chiedendole perché è a favore di spendere miliardi per finanziare le guerre, mentre ostacola la Cina che spende miliardi per le infrastrutture della Belt and Road Initiative.

Il video dell’intervento è diventato virale su Internet e sui social media, mentre i principali organi di informazione ne hanno parlato, tra cui il Daily Mail, Fox News, Newsweek, Sky News, l’agenzia turca Anadolu, il New York Post, Yahoo News, Washington Examiner, HuffPost e il Daily Caller, oltre a decine di altri canali e siti web minori.

Inoltre, la campagna di Diane Sare, candidata indipendente al Senato degli Stati Uniti nello Stato di New York, ha appena pubblicato un volantino polemico che chiede agli americani di aiutarla a “cambiare ora la direzione della nostra nazione” e a riportare gli Stati Uniti “ai principi della nostra fondazione”.

Per farlo, scrive, “dobbiamo riconoscere due punti. Primo: il sistema finanziario transatlantico è finito. Il sistema britannico-liberale-imperialista-monetarista è completamente fallito, e nessuna quantità di QE o QT lo aggiusterà. In secondo luogo, un gruppo di nazioni, guidate da Cina e Russia, raggruppate in varie organizzazioni come i BRICS-Plus, la Belt and Road Initiative e l’Unione Economica Eurasiatica, hanno molto più in comune con le prospettive di John Quincy Adams [statista americano 1767-1848] che con gli Stati Uniti in qualsiasi momento degli ultimi 50 anni”.

L’opuscolo si conclude con l’invito a convocare una conferenza internazionale “per stabilire una nuova architettura economica e di sicurezza che rispetti in egual misura la sovranità e il diritto allo sviluppo di ogni nazione, tenendo anche conto delle legittime preoccupazioni di sicurezza di ciascuna di esse”. Se gli Stati Uniti tornano a ragionare, questo può essere fatto facilmente. Se gli Stati Uniti falliscono, temo che saremo tutti condannati”.

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