Helga Zepp-LaRouche: applicare i principi della pace di Westfalia all’Asia centrale

“Siamo in un momento molto prezioso della storia dell’Afghanistan e della storia universale”, ha dichiarato Helga Zepp-LaRouche in apertura del webinar del 31 luglio. “Ci sono lunghi periodi in cui gli Stati e i popoli seguono una tendenza. In un certo senso si arrangiano, trovano degli schemi. E poi, ci sono quelli che in tedesco si chiamano Sternstunden der Menschheit -momenti magici della storia -in cui è possibile cambiare completamente il paradigma ed in cui, in base alla qualità degli individui in una posizione di potere e alle idee in campo, dipende se il potenziale viene sprecato e gli eventi sfociano in tragedia, o se tale momento viene colto e ne deriva un futuro luminoso e fruttuoso.

“Ritengo che con il ritiro delle truppe degli Stati Uniti e della NATO si sia creata una situazione del genere in Afghanistan.

È evidente a tutti che le lunghe guerre in Asia non posso no essere vinte, come Douglas MacArthur disse a Kennedy, quando il Presidente era in conflitto con i suoi consiglieri su cosa fare in Vietnam. Gli disse: “Mai combattere una guerra di terra in Asia”. E dovrebbe essere ovvio anche ai più inguaribili guerrafondai del pianeta che in Afghanistan nessuna soluzione militare può avere successo. In questo senso, si deve riconoscere che tutte queste guerre permanenti, come in Vietnam, Afghanistan, Iraq, Libia, Siria e così via, appartengono a un paradigma di pensiero geopolitico completamente fallito. Ciò significa che la geopolitica dell’Impero britannico, del Grande Gioco, dell’Arco di Crisi di Bernard Lewis e Zbigniew Brzezinski, deve essere bandita per sempre. E ci dovrebbe essere un accordo tra tutti i vicini dell’Afghanistan sul porre fine alla manipolazione geopolitica e sostituirla con l’applicazione dei cinque principi della coesistenza pacifica.

“(…) Nella storia di tutti i grandi conflitti recenti e di molti dibattiti condotti sotto l’egida dell’ONU, c’è sempre stato però un grande equivoco. Vale a dire, l’idea che prima si debba raggiungere la pace, e solo dopo ci possa essere lo sviluppo. Il mio compianto coniuge, Lyndon LaRouche, era categorico sul fatto che bisogna adottare l’approccio opposto, che ci debba essere prima una chiara prospettiva di sviluppo economico, che ci debbano essere ‘le vanghe in terra’, come diceva lui, e macchine per il movimento terra che lavorano per costruire ferrovie, sistemi idrici e ospedali, in modo che le diverse fazioni e la popolazione in generale possano vedere i miglioramenti reali nei propri livelli di vita e possano sperare in un futuro migliore e che la volontà di costruire una fiducia reciproca nel processo di dialogo nazionale possa essere realizzata.

“(…) Contrariamente al punto di vista di Henry Kissinger, secondo cui i principi della Pace di Westfalia non sarebbero applicabili al Medio Oriente e all’Asia centrale, essi sono invece perfettamente applicabili. (…) Il più importante di questi era l’idea che in primo luogo, per il bene della pace, da allora in poi, tutta la politica e la politica estera dovessero essere basate sull’amore e dovessero tenere conto dell’interesse dell’altro. In secondo luogo, per il bene della pace, che tutti i crimini commessi nel corso della guerra dall’una o dall’altra parte, dovessero essere dimenticati. E, terzo, che nella ricostruzione dei Paesi, lo Stato dovesse assumere un ruolo di primo piano; una concezione che ha dato vita al metodo economico del cameralismo”.

Le civiltà dell’Asia centrale hanno 5000 anni di storia, di cui l’Occidente sa molto poco. Esplorare quel passato e portare alla luce la memoria di quella grande civiltà potrebbe essere uno dei grandi compiti comuni per avviare un dialogo tra le migliori tradizioni e i migliori contributi di tutte le civiltà, ha sottolineato Helga Zepp-LaRouche.

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