Conferenza dello Schiller Institute: l’appello di due generali tedeschi in congedo a porre fine alla guerra

Due ex generali della Repubblica Democratica Tedesca hanno lanciato un appello alla conferenza online dello Schiller Institute che si è svolta il 15-16 aprile sul tema “Non ci può essere pace senza lo sviluppo di tutte le nazioni”(vedi SAS 16/23). Il Gen. Manfred Grätz e il Gen. Sebald Daum avevano già infranto un certo tabù alla fine di gennaio, pubblicando lettere aperte di protesta contro l’invio di armi pesanti all’Ucraina da parte della Germania e di altri Stati membri della NATO ed esprimendo preoccupazione per la possibilità di estensione della guerra a tutta l’Europa. Avendo vissuto nella loro infanzia la Seconda guerra mondiale, hanno ricordato, in particolare, la paura di vedere il loro Paese inviare ancora una volta i carri armati a combattere contro la Russia.

Appelli simili per una soluzione negoziata in Ucraina e per la fine della politica di guerra della NATO sono stati lanciati durante la prima sessione della conferenza da parte di altri due relatori tedeschi, Wolfgang Effenberger, scrittore, e Michael von der Schulenburg, ex diplomatico alle Nazioni Unite e all’OSCE, che ha inviato un testo scritto (tutti i video sono disponibili su https://schillerinstitute.com/blog/2023/04/14/).

Il Gen. Grätz e il Gen. Daum si sono innanzitutto detti d’accordo con le istanze della conferenza e hanno denunciato la “sempre più evidente intenzione della NATO di distruggere la Russia e di trascinare anche la Repubblica Popolare Cinese in una guerra. Vediamo le cause di questo sviluppo estremamente pericoloso innanzitutto nella politica dell’America e dei suoi partner intenzionati a dominare il mondo, a dettare a propria discrezione ad altri Paesi e Stati quale politica devono portare avanti per le loro popolazioni.”

“Vorremmo anche ricordare a tutti che la Russia non ha truppe ai confini degli Stati Uniti e dell’Europa. La Cina non sta allestendo basi militari sulle spiagge degli Stati Uniti. Ma gli Stati Uniti e la NATO sono presenti con forze militari ai confini della Russia, armando Taiwan contro la Cina e mettendo così in pericolo la sicurezza di Mosca e Pechino. Inoltre, le sanzioni, sempre più numerose, stanno provocando una guerra economica e finanziaria contro Russia e Cina. Tutto questo è accompagnato da una propaganda di odio e di guerra che ricorda i tempi infelici della politica tedesca. Il colpevole è sempre uno solo: il popolo russo e soprattutto il suo Presidente. È così che si prepara un popolo alla guerra”.

Dopo aver constatato che sempre più nazioni, in particolare al Sud, rifiutano il mondo unipolare, con le sue guerre e la sua mancanza di rispetto per la sovranità, i due generali in congedo hanno espresso la convinzione che “i leader militari responsabili che sono ben consapevoli degli orrori della guerra, che riconoscono il pericolo di tali politiche, hanno non solo il dovere, ma anche il diritto di opporsi e di chiedere la fine della corsa agli armamenti. Non si può creare la pace con un numero sempre maggiore di armi. Pertanto, chiediamo a tutte le persone amanti della pace di unirsi alla nostra protesta contro la guerra e per una pace giusta”.

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