Ray McGovern: è come alla vigilia dell’offensiva del Tet

Mentre le veline della NATO continuano a sostenere che la Russia starebbe perdendo la guerra in Ucraina e Kiev sarà in grado di sconfiggere Mosca se l’occidente fornirà armi a sufficienza, gli enti di intelligence sanno bene che la realtà è alquanto diversa. L’ex analista della CIA Ray McGovern ha paragonato la situazione attuale alla vigilia dell’offensiva del Tet, in Vietnam nel 1968. Parlando al programma settimanale “Manhattan Project Dialogue” della Larouche Organization (TRO) il 18 febbraio, McGovern ha raccontato un’esperienza personale. All’epoca, l’intelligence USA aveva correttamente stimato che i Vietcong avessero ammassato una forza di 500 o 600 mila uomini, ma il gen. William Westmoreland, comandante in capo delle forze statunitensi, e il suo vice gen. Creighton Abrams (sì, quello che ha dato il nome al carro armato) decisero di nascondere l’informazione. “Le stime dell’intelligence – McGovern ha parafrasato Abrams – sono in acuto contrasto con la cifra totale di 299 mila che abbiamo dato alla stampa a Saigon. Negli ultimi mesi abbiamo proiettato un’immagine di successo e tutte le riserve e spiegazioni del mondo non impediranno alla stampa di trarre conclusioni cupe e sbagliate”. E quindi, Abrams e Westmoreland assicurarono Washington che se avessero ricevuto 206 mila uomini in più, avrebbero potuto conseguire la vittoria decisiva.

Pochi mesi dopo, nel gennaio 1968, i Vietcong sferrarono un attacco a sorpresa su vasta scala, tale da confermare le stime della CIA e cogliere impreparate le forze americane e sudvietnamite, che poterono rintuzzare gli assalti solo a prezzo di alte perdite. L’opinione pubblica americana fu così scossa che il Presidente Johnson decise di aprire i negoziati e non ritentare la rielezione.

Qual è la lezione per oggi? Gli enti di intelligence conoscono la vera situazione sul campo. “Ecco che cosa accadrà. Ho parlato con un autorevole analista militare, che dovrebbe fare il generale. Se potessi vi direi chi è, ma sappiate che è il migliore che ci sia. Mi ha detto: ‘Ray, hai ragione. Quando i russi cominceranno a muoversi sul serio, il che accadrà nelle prossime settimane, l’effetto politico sarà simile all’offensiva del Tet, ma l’effetto militare sarà ben maggiore. La gradualità della concentrazione di forze russe nell’Ucraina meridionale ha mascherato le vere dimensioni delle operazioni offensive’.”

“Che cosa voglio dire? Che le adolescenti matricole attorno a Biden sono state in grado di minimizzare le informazioni date al capo degli Stati Maggiori Riuniti, che ha mostrato un barlume di verità un mese fa, quando ha detto ‘È giunta l’ora di negoziare’, ma in seguito ha fatto marcia indietro e balbettato che i russi stanno perdendo”.

Perciò, “il pericolo non è solo rappresentato dal governo, ma anche dal fatto che il popolo americano sarà colto completamente di sorpresa”, ha proseguito il veterano dell’intellligence il fondatore dei VIPS. “Negli ultimi sei anni, il popolo americano ha subito un lavaggio del cervello che lo ha portato a odiare Putin e la Russia. Esso è pronto a sostenere qualsiasi cosa il Presidente decida di fare. Ora, quando i russi marceranno verso la parte occidentale dell’Ucraina e, diciamo, si fermeranno al Dniepr, il fiume che segna il confine naturale tra est e ovest e diranno: okay, volete negoziare adesso? Non vedo segni che l’occidente abbia la minima idea di che cosa fare”.

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