Una coalizione a guida SPD in Germania sarebbe altrettanto verde

Dato che la prospettiva che la candidata dei Verdi Annalena Baerbock diventi il prossimo cancelliere della Germania è crollata con la stessa velocità con cui è stata pompata (artificialmente) dai media qualche mese fa, la seconda migliore opzione per i Verdi di entrare nel prossimo governo sarebbe quella di una coalizione con i socialdemocratici (SPD) dopo le elezioni politiche del 26 settembre. Infatti, il rating di Olaf Scholz, il candidato cancelliere di quest’ultima, è salito rapidamente in queste ultime settimane, spingendolo davanti sia al candidato della CDU Armin Laschet, che alla Baerbock. Il “segreto” dietro questa impennata è un massiccio spostamento di elettori dai Verdi verso la SPD, le cui posizioni sul cambiamento climatico, espresse dall’attuale ministro degli affari ambientali Svenja Schulze, sono fondamentalmente le stesse di quelle dei Verdi.

Il partito dei Verdi aveva inizialmente flirtato con l’idea di un governo di coalizione con la CDU-CSU, quando i sondaggi davano la SPD al terzo o quarto posto, ma ora è impegnato in una campagna aggressiva contro il candidato democristiano Laschet. Annalena Baerbock lo accusa addirittura di essere contro l’accordo di Parigi sul clima – cosa non vera – anche se Laschet è contrario a certi aspetti della decarbonizzazione. Gli attacchi sembrano quindi destinati a rendere chiaro che una coalizione Verdi-CDU-CSU guidata da Laschet è da escludere.

Quanto ad Olaf Scholz, questi si è detto favorevole ad una coalizione post-elettorale con i Verdi e con il Partito della Sinistra (se quest’ultimo dichiara fedeltà alla Nato) o, in alternativa, ad una con i Verdi e il partito liberale FDP. Oltre al programma pro-Green Deal della SPD, ci si può aspettare che Scholz attui la politica del “Grande Reset” promossa dall’élite di Davos, soprattutto perché ha contribuito a svilupparla, almeno indirettamente, negli ultimi quattro anni come ministro del tesoro nel governo uscente di Angela Merkel, durante i quali è stato coinvolto nelle discussioni e nelle azioni dell’oligarchia finanziaria transatlantica. Sulla politica estera e strategica, Scholz, ex sindaco di Amburgo, non ha un profilo chiaro.

Dopo un primo dibattito televisivo nazionale con tutti e tre i candidati il 30 agosto, un sondaggio d’opinione FORSA ha visto Scholz vincitore col 36%, a seguire Baerbock col 30% e Laschet col 25%.

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