Leader socialdemocratico tedesco rompe il silenzio sulle liste di proscrizione ucraine

Parlando ad una riunione del partito il 5 novembre, Rolf Mützenich, presidente del gruppo parlamentare della SPD, ha dichiarato di essere stato soggetto a “minacce secondarie” a seguito dell’inserimento nella “lista del terrore” del CCD (Centro per la lotta alla disinformazione) di Kiev, inserimento deciso per aver “proposto il cessate il fuoco in Ucraina”. I nostri lettori conoscono bene l’esistenza delle due liste di proscrizione del CCD, che includono molti membri e collaboratori dello Schiller Institute, tra cui Helga Zepp-LaRouche in cima alla lista (vedi SAS 31/22). Anche il governo tedesco e la SPD ne sono a conoscenza da mesi, ma hanno scelto di non farne un problema.

I media, tuttavia, si sono sentiti in obbligo di riferire le osservazioni di Mützenich, ma la maggior parte di essi ha dato ancor più risalto alla smentita ufficiale del Ministero degli Esteri ucraino, che ha affermato che il governo non disponeva di una lista di questo tipo – benché sia ormai assodato che il CCD è sotto la responsabilità del Consiglio di Sicurezza e Difesa Nazionale (e riceve anche finanziamenti dal Dipartimento di Stato americano e da enti ufficiali britannici). Si noti che poco dopo la diffusione di questa notizia, anche la seconda lista è scomparsa dal sito del CCD, dopo la soppressione della prima a seguito di una campagna internazionale lanciata dallo Schiller Institute.

ARD, il primo canale della TV tedesca, nel suo servizio ha minimizzato il ruolo del CCD e anche altri media mainstream hanno difeso la necessità che Kiev contrasti la “disinformazione russa”, presumibilmente con qualsiasi mezzo, comprese le minacce agli stranieri che chiedono una fine negoziata del conflitto.

Ma questo non pone certo fine alla vicenda, in quanto Mützenich è uno stretto alleato di lunga data del Cancelliere Scholz, ed è intervenuto più volte in pubblico per contrastare le dichiarazioni aggressive dei Verdi che ne criticavano le politiche. In un’intervista del 4 novembre alla radio pubblica nazionale Deutschlandfunk, Mützenich ha difeso la visita del Cancelliere in Cina (vedi sopra). Il capogruppo SPD ha anche definito “scortesi” e “senza precedenti” le osservazioni del Ministro degli Esteri Annalena Baerbock (dei Verdi), che aveva ricordato a Scholz l’accordo di coalizione per elaborare nuove linee guida restrittive nei confronti di Pechino. Si noti che Scholz ha scavalcato le forti obiezioni dei Verdi, suoi partner nella coalizione di governo, approvando l’investimento della compagnia di navigazione cinese COSCO nel porto di Amburgo (vedi SAS 44/22).

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