Leader dell’opposizione in Ucraina esorta l’Occidente a smetterla di incitare alla guerra

Il 19 gennaio il Comitato Centrale del Partito Socialista Progressista dell’Ucraina (PSPU) ha pubblicato una lettera aperta indirizzata ai capi di stato di Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Polonia e al segretario generale della NATO Stoltenberg, nonché in copia ai segretari generali di ONU, Consiglio d’Europa, OSCE, e ai presidenti di Ucraina e Russia, in cui si chiede di cessare di rifornire di armi l’Ucraina. La lettera è firmata dalla presidente del PSPU, l’economista Natalia Vitrenko, che ha sostenuto molte iniziative dello Schiller Institute negli ultimi decenni.

La signora Vitrenko esordisce esprimendo “profonda preoccupazione per la catastrofe socioeconomica in Ucraina” e considerando “inaccettabile e pericoloso, sia per i cittadini ucraini che per l’intera comunità mondiale, usare il ricatto politico per incitare l’Ucraina alla guerra con la Russia. I paesi dell’Occidente, guidati dagli USA e dalla NATO, stanno incitando il nostro Paese in quella direzione”.

Più di 15.000 civili innocenti, ricorda Natalia Vitrenko, sono già stati uccisi nella “guerra fratricida” scatenata in Ucraina dal 2014 da coloro che riscrivono la storia per rendere “eroi i collaborazionisti dell’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini e dell’Esercito Insurrezionale Ucraino (OUN-UPA) che favorirono Hitler”, e adottano come politica statale “l’ideologia del nazionalismo ‘integrale’ ucraino (fascismo)”.

“La politica imposta al nostro Paese con la richiesta di entrare nell’UE e nella NATO ha intensificato la spaccatura della società e l’inganno della popolazione. Nel 1991 la sovranità dell’Ucraina fu riconosciuta dalla comunità internazionale sulla base delle norme e dei principi stabiliti nella Dichiarazione sulla sovranità statale dell’Ucraina, che fu affermata dal nostro popolo in due referendum nazionali (17 marzo e 1° dicembre 1991). La forza giuridica di questa Dichiarazione ha ancora la precedenza. Ciò significa che la comunità mondiale … è obbligata a difendere la sovranità dell’Ucraina come stato neutrale, non appartenente ad alcun blocco e impegnato in una politica estera di unione con le ex repubbliche dell’URSS.

“Comprendiamo che a voi, leader dei Paesi dell’Occidente, non piaccia questo tipo di sovranità per l’Ucraina e non vi avvantaggi in termini geopolitici. Ma questa è stata la scelta del popolo, contro la falsa scelta del regime fantoccio ucraino che ha trascinato il Paese verso l’adesione all’UE e alla NATO”.

La pace sarà stabilita, conclude, solo “attuando gli accordi di Minsk, riconoscendo che il nazionalismo ucraino ‘integrale’ è un’ideologia criminale, e denazificando e democratizzando il nostro Paese”.

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