La forbice della tripla curva di LaRouche si sta allargando

Quando scoppiò la crisi del 2007-2008, i centri del potere finanziario, cioè la City di Londra e Wall Street, invece di reagire chiudendo la bisca finanziaria, risposero iperinflazionando ulteriormente la bolla speculativa con il quantitative easing e i tassi di interesse zero. Ciò non ha fatto altro che aggravare il problema che aveva portato alla crisi del 2008.

Tra il 2007 e il 2023, il totale mondiale dei debiti di tutti i tipi è passato da 150 mila miliardi a 310 mila miliardi di dollari, raddoppiando in sedici anni. I tassi di interesse sono rimasti vicini allo zero per la maggior parte del tempo; ma poi la Federal Reserve, la Banca Centrale Europea e altre banche centrali sono passate alla “stretta quantitativa” e, a partire dal marzo 2022, i tassi di interesse sono aumentati per cercare di domare un’esplosione iperinflazionistica. Oggi il tasso dei Fed Funds si attesta al 5,25-5,50%, mentre i tassi della BCE sono al 4,50-4,75%. Questa sferzata sui tassi d’interesse ha causato un crollo del mercato obbligazionario e un’impennata delle “perdite non realizzate” (ovvero, non contabilizzate) sui titoli nei portafogli delle banche di entrambe le sponde dell’Atlantico, poiché il valore delle vecchie obbligazioni a tasso zero in loro possesso si ridurrebbe drasticamente se venissero vendute nell’attuale mondo del 5,50%.

L’altra grande crisi causata da questa politica di mantenimento dei tassi di interesse “più alti per più tempo” è che per molti debitori è quasi impossibile rifinanziare i vecchi prestiti a scadenza, e il servizio del debito che devono pagare è ora alle stelle. La “bolla omnibus” potrebbe esplodere in diversi settori del debito: immobiliare, prestiti agli studenti, speculazione sulle materie prime o debito dei paesi in via di sviluppo.

Negli Stati Uniti, tra il 2007 e il 2023, il debito è quadruplicato, passando da 8.000 a 33.000 miliardi di dollari. Nel 2007, gli Stati Uniti detenevano il 5% dei debiti mondiali totali; nel 2023, la quota USA era cresciuta ad oltre il 10%.

Ma il problema è ancora più grave. Il debito mondiale totale di 310.000 miliardi di dollari è solo una piccola parte (circa il 15%) del totale degli aggregati finanziari mondiali; tra questi, i derivati, che ora superano i due milioni di miliardi di dollari in valore, rappresentano la vera bomba del debito che potrebbe esplodere in qualsiasi momento.

Tutto questo è ciò che sta guidando i frenetici tentativi di mantenere il controllo dall’alto del “mondo unipolare” attraverso destabilizzazioni e guerre – prendendo di mira in particolare Russia e Cina, ma più in generale l’intera dinamica intorno ai BRICS e alla Belt and Road Initiative.

L’esplosione del debito descritta non sarebbe così drammatica se l’economia fisica sottostante si fosse espansa ad un ritmo simile (la linea di fondo della famosa curva della “funzione di collasso” di LaRouche: https://laroucheorganization.com/article/2022/06/11/larouches-triple-curve-defines-whats-really-behind-global-hyperinflation). Al contrario, ad eccezione della Cina, tutte le principali economie ristagnano o si sono contratte.

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