Il conflitto fondamentale nel mondo non è quello che si pensa

In Europa siamo quotidianamente bombardati da notizie terrificanti su “dittatori spietati”, come Vladimir Putin o Xi Jinping, che vorrebbero conquistare l’Occidente, militarmente ed economicamente, e distruggere i “valori” occidentali. In risposta, ci viene chiesto di accettare “sacrifici”, compreso un crollo del tenore di vita. L’effetto della propaganda sulla popolazione, tuttavia, si sta esaurendo, dal momento che è sotto gli occhi di un crescente numero di persone che ambienti NATO stanno intensificando le provocazioni.

La fondatrice dello Schiller Institute Helga Zepp-LaRouche ha affrontato la questione in un articolo del 5 novembre: “Il vero conflitto – ha scritto – è tra le forze mondiali che intendono mantenere il logoro concetto di un ordine mondiale unipolare, imperiale e colonialista e la maggioranza assoluta delle nazioni di questo mondo che sono determinate a superare per sempre il colonialismo e a lasciarsi alle spalle la povertà e il sottosviluppo. Questi Paesi stanno costruendo un sistema economico completamente nuovo”.

Di ciò si è parlato a lungo in una conferenza stampa online organizzata dall’EIR il 5 novembre (cfr. sotto). La conferenza si è svolta appena tre giorni prima delle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti, che potrebbero rivelarsi decisive per l’escalation – o la de-escalation – del conflitto con la Russia. Il colonnello Richard Black, ex capo della divisione di diritto penale dell’esercito americano al Pentagono, ha osservato nel suo intervento che il “partito della guerra” negli Stati Uniti è stato preso dal panico dalla prospettiva che i repubblicani riprendano la maggioranza sia alla Camera dei Rappresentanti che al Senato e quindi riducano le quantità illimitate di aiuti attualmente forniti all’Ucraina, oltre a tagliare i fondi per i produttori di armi. Questa prospettiva, a suo parere e di molti osservatori, “ha accelerato la spinta verso la Terza Guerra Mondiale, che è ben avviata”. Si noti che il nuovo Congresso non si insedierà prima del gennaio 2023.

Le recenti provocazioni che hanno visto protagonisti i Paesi della NATO annoverano il sabotaggio del gasdotto Nord Stream, l’esplosione sul ponte di Kerch, che collega la Russia alla Crimea, l’attacco alla flotta russa a Sebastopoli, l’emersione dimostrativa di due sottomarini statunitensi con missili balistici, in due distinte occasioni, nel mar Arabico e a Gibilterra, nonché la recente pubblicazione della nuova dottrina nucleare di Washington (cfr. sotto).

Un approccio completamente diverso alle relazioni internazionali sarà discusso nella prossima conferenza dello Schiller Institute dedicata al grande scienziato e umanista Vladimir Vernadsky (cfr. sotto).

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