Cambia il vento alla Camera USA

All’indomani delle elezioni di midterm dell’8 novembre, che hanno dato ai repubblicani una maggioranza risicata alla Camera per la sessione che inizierà a gennaio, alcuni membri repubblicani del Congresso hanno chiesto che l’amministrazione Biden interrompa il flusso di denaro verso l’Ucraina e che venga effettuata una revisione contabile per determinare con esattezza la destinazione degli aiuti già erogati. Appena una settimana dopo il voto, il 15 novembre, l’amministrazione Biden ha inviato al Congresso una richiesta di approvazione di un nuovo enorme pacchetto di aiuti da 37,5 miliardi di dollari all’Ucraina, comprendente forniture militari e sostegni umanitari.

Questo ha portato il rappresentante del Kentucky Thomas Massie a commentare su Facebook che “l’ultima richiesta di spesa di Biden per l’Ucraina porterà il Congresso degli Stati Uniti sulla traiettoria di spendere per l’Ucraina il DOPPIO dei soldi che spendiamo per strade e ponti in un anno. Nessuno sa dirci dove siano finiti o dove stiano andando. Chiedete di fermarci. Chiedete una revisione contabile. Chiedete un ispettore generale… Dovremmo interrompere immediatamente tutti i pagamenti all’Ucraina e iniziare una verifica approfondita dei 60 miliardi di dollari che Joe Biden e il Congresso hanno già inviato”. Massie è stato sostenuto dalla collega della Georgia, Marjorie Taylor Greene e da altri tre deputati che hanno appena presentato una proposta di legge che chiede una verifica.

Il deputato Paul Gosar dell’Arizona, da parte sua, ha annunciato che non sosterrà la richiesta del Presidente Biden di “continuare le inutili morti e distruzioni su entrambi i fronti di questa guerra”. Con un debito pubblico degli Stati Uniti che ha raggiunto i 31.000 miliardi di dollari, un’inflazione record e il disastro al confine meridionale, ha scritto, sarebbe “un errore enorme per il Congresso ‘anatra zoppa’ usare questa fine legislatura per accelerare la vergognosa richiesta di Biden di perpetuare una guerra inutile con i soldi dei contribuenti”.

Anche Gosar ha sollevato importanti questioni, sottolineando la nota corruzione del regime ucraino, compresi i traffici del figlio del Presidente, Hunter Biden, e il ruolo di FTX (cfr. sopra). Tuttavia, al di là di questi aspetti, ha ribadito un punto essenziale: “Ciò di cui abbiamo bisogno è la pace, e continuo a invitare il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy in Arizona per impegnarsi in negoziati di pace”.

A questo quadro si aggiunge l’intervento di Tulsi Gabbard, deputata ed ex candidata alla presidenza, che nel frattempo ha lasciato il Partito Democratico. La Gabbard ha attaccato Biden e l’élite di Washington per aver deciso di elargire decine di miliardi di dollari dei contribuenti, che finiscono nelle tasche degli appaltatori della difesa e di burocrati e oligarchi corrotti in Ucraina, senza che vengano fatte domande.

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