Armi dall’Ucraina finiscono ai terroristi di Boko Haram nel bacino del Lago Ciad

Il flusso di armi verso l’Ucraina, ampiamente alimentata dagli Stati Uniti e dai loro alleati europei, ha almeno uno sbocco confermato in Africa. Il 29 novembre, il presidente nigeriano Muhammadu Buhari ha dichiarato al sedicesimo vertice dei capi di Stato e di governo della Commissione del Bacino del Lago Ciad (LCBC), tenutosi ad Abuja, che il conflitto tra Russia e Ucraina e altre situazioni di violenza nella regione del Sahel, in Africa occidentale, hanno aggravato il terrorismo di Boko Haram nella regione. Secondo quanto riportato da Sahara Reporter, Buhari ha affermato che, sebbene sia stato fatto molto per decimare la forza di Boko Haram e di altri gruppi radicali violenti nella regione, la minaccia del terrorismo nell’area rimane costante.

“Purtroppo, la situazione nel Sahel e l’imperversare della guerra in Ucraina sono le principali fonti di armi e manovalanza che rafforzano i ranghi dei terroristi nella regione del lago Ciad. Una parte consistente delle armi e delle munizioni acquistate per la guerra in Libia continua a raggiungere la Regione del lago Ciad e altre parti del Sahel. Anche le armi utilizzate per la guerra in Ucraina e in Russia stanno iniziando a filtrare nella regione”, ha affermato.

Buhari ha ricordato che la Nigeria e gli altri paesi rivieraschi sono convinti che il terrorismo non si combatta solo con mezzi militari e ha ricordato che all’orizzonte dell’attività della LCBC c’è sempre il progetto italiano Transaqua per trasformare la regione. La LCBC, ha detto, ha “intensificato gli sforzi per garantire che la spinta a rivitalizzare il lago Ciad attraverso il progetto di trasferimento idrico tra i bacini [del Ciad e del Congo] attiri l’attenzione regionale e internazionale”.

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