Aumentano le proteste anche in Germania ed Austria

Sia in Germania che in Austria aumentano le proteste di massa contro gli effetti boomerang delle sanzioni alla Russia e contro l’incapacità dei responsabili politici di impedire gli aumenti speculativi dei prezzi di cibo ed energia. Nella maggior parte dei casi, le richieste si limitano a fissare dei tetti ai prezzi e agli affitti, nonché a compensare l’inflazione. Tuttavia, in diversi casi, le proteste chiedono la revoca delle sanzioni, l’apertura del gasdotto Nord Stream 2 e la fine delle forniture di armi all’Ucraina. Nell’est della Germania si è persino parlato di rilanciare rapporti costruttivi con la Russia.

L’iniziativa “Artigiani per la pace”, lanciata nella città di Dessau in agosto, sta diffondendo una petizione online con l’obiettivo di creare una mobilitazione a livello nazionale che porti ad una forte protesta di massa a Berlino. L’iniziativa chiede apertamente il ripristino dei rapporti politici ed economici con la Russia. Inoltre, un’ampia coalizione di organizzazioni, tra cui la federazione sindacale DGB, ha lanciato una campagna per una grande manifestazione di massa il 15 ottobre a Lipsia, la città in cui nel 1989 iniziarono i leggendari raduni del lunedì, che alla fine fecero cadere il regime della Germania Est. Lipsia è anche un ottimo obiettivo contro la speculazione sui prezzi dell’energia, essendo la sede della borsa elettrica europea EEX.

Il 17 settembre, con slogan come “Non vogliamo milioni, vogliamo mangiare, riscaldarci, vivere”, si sono tenute a Vienna e in molte altre città austriache manifestazioni contro l’inflazione dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari, indette da diverse organizzazioni guidate dalla federazione sindacale nazionale austriaca OeGB. Secondo l’OeGB, un totale di 32.600 persone ha partecipato alle marce tenutesi in tutte le province del Paese nonostante il maltempo. Le manifestazioni sono state sostenute dalla dirigenza dei socialdemocratici all’opposizione e dal presidente austriaco Alexander van der Bellen (indipendente, ma vicino ai Verdi). Anche in Austria ci sono firmatari di una petizione tedesca che chiede l’apertura del Nord Stream 2, diffusa dall’iniziativa “Artigiani per la pace”.

Il movimento di LaRouche sta intervenendo nelle proteste sia in Germania che in Austria, per spiegare ai manifestati il quadro strategico più ampio, chiedendo in particolare che l’Europa aderisca alla dinamica per un nuovo paradigma nei rapporti internazionali, mettendo fine al cosiddetto “ordine basato sulle regole” dell’Occidente, ed allo scontro con Russia e Cina che questo implica.

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